Anonimo

chiede:

Salve, ho una bimba di quasi un mese. L’allatto al seno e nelle prime settimane si è sempre scaricata regolarmente e senza fatica ad ogni poppata. Nell’ultima settimana però ho notato che sta avendo qualche problema: si sforza, ma non riesce. Inizialmente si lamenta un po’ quando si sforza, più avanti però inizia anche a piangere. Penso che sia perché ha sonno, anche perché il tutto va avanti per ore. Magari riesco anche a farla addormentare ma si risveglia dopo massimo una ventina di minuti sforzandosi nuovamente e lamentandosi. Al che, con questi sintomi, ho letto che potrebbe trattarsi di dischezia neonatale, escludendo dunque una vera e propria stitichezza, anche perché allatto al seno e le scariche restano comunque liquide. In questa settimana ho usato il sondino per la stimolazione, funziona e dopo riesce a dormire tranquillamente. Ci sono però pareri contrastanti riguardo una stimolazione troppo frequente e molti consigliano di utilizzarla solamente in casi di emergenza. C’è da dire però che nel mio caso, casi di emergenza vorrebbe dire 2/3 volte al giorno. Per dire, su 5 scariche 3 sono con stimolazione. Ho letto che la dischezia è un problema comune che si risolve naturalmente nei primi mesi. Ho letto anche che la stimolazione alla lunga potrebbe portare problemi nella sua reale capace di scaricarsi. Come dovrei comportarmi? Lasciar perdere la stimolazione? In alternativa come posso fare? Grazie per la Sua attenzione!

Cara mamma, la dischezia è un disturbo funzionale che si risolve generalmente nei primi mesi di vita. Cose da fare? Poche. Una il sondino, cercando di non abusarne per evitare una assuefazione. A volte è sufficiente la stimolazione dello sfintere anale. Una cosa che consiglio a tutte le famiglie è il corso di “Infant Massage” che pressoché in ogni città è attivo, che oltre a vari benefici generali nella gestione del bebè e nel rapporto mamma-bambino, può aiutare a rilassare il bambino e la mamma. Può essere utile, ad allattamento ben avviato, offrire da bere (solo acqua) che aiuta soprattutto se le feci (anche se non sembra il suo caso, almeno per ora) sono formate o dure. Poi contatti il Suo pediatra. Un Caro Saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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