Settembre è arrivato, e per tanti studenti italiani l’inizio della scuola si avvicina. Ma i bambini e i ragazzi di Bolzano sono già in aula da ieri, 5 settembre 2023, quando l’anno scolastico è cominciato portando con sé un’importante novità: una nuova legge ha abolito i voti sotto al 4.

La proposta era stata portata avanti dall’assessore alla scuola tedesca dell’Alto Adige Philip Achammer, che aveva dichiarato, come riportato da Rai News:

Non vedo nessun senso nel dare un ‘tre’ o un ‘due’ a uno studente. Non hanno un valore pedagogico (…) La valutazione non è un processo neutro e quella rappresentata dal sistema di voti decimale è centrata sulle prestazioni, e sta alla base di un’idea di scuola selettiva e non autenticamente inclusiva.

La legge segue una raccomandazione della giunta provinciale del 2011, che già consigliava agli insegnanti di non utilizzare i voti 2 e 3. E infatti, diversi pedagogisti si erano detti d’accordo nell’evitare di dare voti troppo pesanti, che spesso hanno il solo risultato di abbassare la media, rendendo difficile il recupero e demotivando lo studente. “I voti sotto il 4 sono umilianti, non danno alcuna informazione né motivazioni per migliorarsi” aveva dichiarato Dario Ianes, docente di pedagogia all’Università di Bolzano, in un’intervista con Vanity Fair del gennaio 2023.

Ma c’è anche chi si è spinto più in là: il liceo Morgagni di Roma, per esempio, da sette anni ha adottato un metodo sperimentale che non prevede valutazioni numeriche. E i risultati, pare, sono in linea con quelli delle altre classi.

Anche il segretario generale di Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, si era espresso in merito, dichiarando: “L’apprendimento e l’educazione (…) vanno al di là dell’espressione di un numero. Il voto dato ad un compito non è un giudizio sulla persona. La scuola non è il luogo delle performance, ma il luogo delle relazioni educative e dell’apprendimento”, riporta Rai News.

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