Benché le più recenti linee guida dell’OMS abbiano evidenziato i vantaggi nella prosecuzione dell’allattamento al seno anche dopo l’anno di età, e fino ai due del bambino, molti asili nido negli Stati Uniti si rifiutano di dare il latte materno ai piccoli che abbiano superato i 12 mesi.

Motherly ha raccolto le testimonianze di alcune mamme che si sono viste vietare il latte materno all’interno delle strutture che si occupano dei loro figli; l’infermiera pediatrica Elise Koch, ad esempio, ha dovuto avere una conversazione “molto severa con il vicedirettore e l’insegnante perché hanno detto che [mia figlia] non poteva più avere il biberon e che avrebbe dovuto passare al latte vaccino. Ho detto loro che non ero d’accordo poiché è ancora considerata una neonata e che riceverà latte materno fino all’età di 2 anni. Mi hanno detto che dovevano consultare il direttore e me lo avrebbero fatto sapere”.

Alla fine, ha aggiunto Koch, “hanno accettato di permettermi di fornire il latte materno a mia figlia a patto che passasse a una tazza con beccuccio/cannuccia”. Tuttavia, la donna non ha potuto evitare di pensare “che il personale dell’asilo dei miei figli fosse gravemente carente di conoscenze di base sull’allattamento al seno/con biberon”.

Anche Martha Avery, già madre e adesso di nuovo incinta, ha condiviso la sua esperienza: “Mia figlia aveva poco meno di un anno e il nostro asilo nido mi disse che una volta compiuto l’anno e trasferita nella stanza accanto non avrebbero più potuto darle il mio latte e l’avrebbero sostituito con quello vaccino. Come neo genitore non sapevo cos’altro fare, o se si trattava di un argomento di discussione, ma abbiamo pensato che gli insegnanti fossero competenti e sapessero cosa fare, quindi non ci siamo tirati indietro”.

Ci sono anche donne a cui è stato detto che il loro latte fosse “pericoloso” per gli altri bambini, “se si rovesciava o toccava la tazza con beccuccio di un altro bambino”. Megan Piper ha scelto di raccontare una bugia alla struttura, spiegando che i figli fossero allergici al latte vaccino e facendo scrivere a un operatore sanitario una nota in cui si affermava che i bambini necessitassero di latte speciale proveniente da una fonte biologica. “Ciò ha lasciato il tutto abbastanza ambiguo da permettermi di farla franca inviando il latte materno fino all’età di 2 anni”-

Anche Becky Radiel, un’insegnante con due bambini piccoli, ha faticato a trovare un asilo nido a Gardner, nel Kansas, che fosse favorevole al latte materno. “Nostro figlio è stato sistemato nella prima stanza per bambini, una stanza dove non potevamo portare cibo dall’esterno e lui non poteva avere latte materno. Quindi, abituato ad essere allattato prima e dopo il nido, adesso non poteva averne durante tutto il giorno. Ho urlato. Non potevo nemmeno portare con me un certificato medico; la cosa migliore che potevo fare era non permettere il latte vaccino e continuare ad allattare a casa. È stato così difficile”.

Con la seconda figlia l’esperienza non è stata diversa: “Ci hanno detto che dovevamo allontanarla dal biberon e darle una tazza con beccuccio. Aveva anche bisogno di passare da due sonnellini a un pisolino. Affrettare molto lo sviluppo? Questa è la stanza in cui le hanno portato via il ciuccio, mi hanno costretto a mettere il suo latte materno in una tazza con beccuccio, mi hanno richiesto di avere un certificato medico per darle meno cibo, niente latte vaccino e più latte materno. Nella ‘camera per bambini 2’, dove è stata messa, i bambini hanno meno di un anno e non camminano ancora completamente”.

Il problema, spesso, sta nella scarsa formazione degli operatori e degli educatori, a cui vengono date informazioni errate o lacunose sul latte materno; ad affermarlo è una ex impiegata di asili nido, Megan Brewer, che ha spiegato proprio come non le fosse stata fornita “alcuna informazione su come fornire il latte materno ai bambini piccoli a causa della regola secondo cui all’età di un anno non potevamo fornire biberon o tazze con beccuccio con latte materno o formula”. Brewer ha aggiunto che tutto ciò che ha imparato, nel corso degli anni, lo ha fatto attraverso “l’esperienza, non con la formazione. La maggior parte di ciò che ho imparato è stato per via verbale, per tentativi ed errori da parte di colleghi con poca formazione da parte dello stato o della struttura”.

Smettere di allattare dovrebbe essere una scelta presa di concerto dalla mamma assieme al bambino, secondo i tempi e i modi che entrambi ritengono essere i più adatti alla propria situazione; l’imposizione di alcuni asili nido, invece, lasciano sconcertati anche gli esperti, come evidenziato da Summer Friedmann, consulente per l’allattamento certificato dall’International Board con 18 anni di esperienza e fondatrice di Done Naturally, “Soprattutto considerando che l’American Academy of Pediatrics e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano entrambe di continuare l’allattamento al seno e l’allattamento con latte materno per un minimo di due anni. Il fatto è che il latte materno continua a fornire benefici nutrizionali al bambino e non perde mai il suo impatto sulla salute”.

“Purtroppo – ha aggiunto –  le famiglie con cui ho lavorato hanno espresso così tanta frustrazione per questo e si sentono non supportate. A molte è stato detto che devono presentare un certificato medico scritto per consentire al bambino di essere esentato dall’offerta di latte vaccino, nonché un certificato del medico che spieghi che sia opportuno continuare ad avere il latte materno oltre un anno.

La questione della fornitura di latte materno ai bambini di età superiore a un anno negli asili nido è, purtroppo, un problema perenne. Di solito si verifica quando un programma di assistenza all’infanzia interpreta erroneamente i requisiti del Child and Adult Care Food Program (CACFP). Non tutti gli operatori di assistenza all’infanzia partecipano al CACFP, ma molti sì”.

Per questo motivo, ogni genitore che desidera iscrivere il proprio bambino all’asilo nido dovrebbe prima premurarsi di fare queste domande:

  • Accettate e conservate il latte materno estratto portato da casa? Se sì, quali sono le vostre procedure per gestirlo e servirlo correttamente?
  • Disponete di frigoriferi/congelatori specificatamente dedicati alla conservazione del latte materno spremuto separatamente da altri alimenti/bevande?
  • Quale formazione riceve il vostro personale sulla corretta manipolazione, scongelamento e somministrazione del latte materno spremuto?
  • Quali sono le vostre politiche sulla fornitura di latte materno spremuto ai bambini di età superiore a 12 mesi?
  • Per i bambini di età superiore a 12 mesi, il personale li aiuterà a passare al consumo di latte materno estratto da una tazza/bicchiere con beccuccio, se necessario?
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