Trump collega l’autismo all’uso del paracetamolo in gravidanza. Ma la scienza dice altro

Durante un annuncio ufficiale alla Casa Bianca, Donald Trump ha affermato che l’assunzione di Tylenol (acetaminofene) - in Italia noto come paracetamolo - in gravidanza aumenterebbe il rischio di autismo. Una dichiarazione che contraddice decenni di studi scientifici e allarma medici e associazioni.

Il 22 settembre 2025 Donald Trump ha parlato dalla Roosevelt Room della Casa Bianca di “nuove scoperte mediche significative per i bambini americani”. Affiancato da alti funzionari sanitari, tra cui il segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. e il direttore dei National Institutes of Health Jay Bhattacharya, il presidente ha dichiarato che “l’uso di paracetamolo durante la gravidanza può essere associato a un rischio molto aumentato di autismo”.

Trump ha invitato le donne incinte a limitare il più possibile l’uso di paracetamolo, arrivando a dire che in caso di febbre sarebbe meglio “resistere” piuttosto che assumere il farmaco.

Paracetamolo in gravidanza: cosa dicono gli esperti

Le parole di Trump hanno scatenato una valanga di reazioni da parte di società scientifiche e specialisti:

  • American College of Obstetricians and Gynecologists: ha definito “irresponsabile” l’annuncio, ricordando che la febbre in gravidanza, se non trattata, può comportare rischi seri per madre e feto.

  • Autism Science Foundation: ha parlato di dichiarazioni “pericolose” che rischiano di riportare indietro la narrazione, colpevolizzando ancora una volta le madri.

  • Pediatri e bioeticisti: come Paul Offit (Children’s Hospital of Philadelphia) e Arthur Caplan (NYU Grossman School of Medicine) hanno sottolineato che non esistono dati nuovi a supporto e che le affermazioni presidenziali contraddicono l’evidenza scientifica consolidata.

Il paracetamolo in gravidanza: nessun nesso causale con l’autismo

Il paracetamolo è da decenni considerato l’analgesico e antipiretico più sicuro in gravidanza, se usato a dosaggi corretti. Diversi studi hanno indagato un possibile legame con disturbi del neurosviluppo, ma nessuna ricerca ha dimostrato un nesso causale con l’autismo.

  • Una ricerca svedese pubblicata su JAMA nel 2024, su oltre 2 milioni di bambini, non ha trovato associazioni tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e autismo, ADHD o altri disturbi dello sviluppo.

  • Una metanalisi del 2024 su BMC Environmental Health ha rilevato una “forte associazione” in alcuni studi osservazionali, ma gli stessi autori hanno chiarito che non si può parlare di causa-effetto.

  • L’FDA (Food and Drug Administration) continua a indicare il paracetamolo come l’opzione di prima scelta per gestire febbre e dolore in gravidanza, raccomandando l’uso alla dose minima efficace e per il minor tempo necessario.

Una questione politica oltre che scientifica

L’annuncio di Trump si inserisce in un quadro politico più ampio: accanto al tema Tylenol, l’ex presidente ha proposto anche di posticipare alcune vaccinazioni infantili, come quella contro l’epatite B, alimentando timori di un ritorno di teorie già smentite sul legame tra vaccini e autismo.

Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta per dolore e febbre in gravidanza

Il paracetamolo resta oggi il farmaco di prima scelta per dolore e febbre in gravidanza. Le affermazioni di Trump, prive di nuove evidenze scientifiche, rischiano di diffondere confusione e di mettere in pericolo la salute di madri e bambini, scoraggiando l’uso di un trattamento sicuro in situazioni in cui è invece indispensabile.

Fonti scientifiche e giornalistiche

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