I bambini nati con la sifilide sono in aumento: secondo gli ultimi dati del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, i neonati che hanno contratto la malattia nel grembo materno negli Stati Uniti sono aumentati di oltre dieci volte in dieci anni.

Secondo i dati, inoltre, tra il 2021 e il 2022 ci sarebbe stato un picco del 32% nelle infezioni. In quell’anno, sono stati 3700 i neonati positivi alla sifilide, dei quali 300 sono nati morti oppure sono deceduti poco dopo. I numeri parlano di un aumento correlato alla diffusione della malattia tra le donne in età gestazionale, combinato a fattori economici e sociali sfavorevoli.

La sifilide congenita negli Stati Uniti è aumentata a livelli impressionanti”, dice nel report Debra Houry, Chief Medical Officer del Centro. “Questo perché 9 casi su 10 tra quelli analizzati nel 2022 si sarebbero potuti prevenire tramite test e cure. Inoltre, il 40% dei casi si è riscontrato tra le madri che non hanno ricevuto cure prenatali”.

Ma come si può prevenire la trasmissione? Basterebbe un trattamento alla penicillina, somministrato circa un mese prima del parto. E ora sono in molti, negli Stati Uniti, a spingere per somministrare test alle donne in gravidanza, in modo da poter individuare in tempo i soggetti che necessitano della cura.

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti ha istituito una task-force federale nazionale sulla sifilide e la sifilide congenita, che si occuperà di istituire una risposta adeguata a livello nazionale. La missione generale di questa task-force è affrontare la sifilide e la sifilide congenita, ridurne i tassi, promuovere l’equità sanitaria e condividere le risorse con le comunità colpite”, ha spiegato il Centro.

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