Ecco quanto costa un figlio nel primo anno di vita

Le indagini dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori del 2023 registrano un aumento delle spese annue per la vita di un bambino compreso tra i 7.065,07 euro fino a un massimo di 17.030,33 euro.

Il caro-vita spesso è uno dei motivi per cui le coppie decidono di non fare figli, o di fermarsi solo a uno, ma in effetti quanto costa mantenere un figlio nel primo anno di vita?

Nel corso del 2023, secondo le indagini dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF), i neogenitori dovranno affrontare una spesa compresa tra i 7.065,07 euro fino a un massimo di 17.030,33 euro. Nonostante la riduzione dell’Iva al 5% sui prodotti destinati all’infanzia (considerata comunque “insufficiente” dall’ONF), rispetto al 2021 i costi minimi sono lievitati del 5% e quelli massimi dell’8%. Ad esempio, come riportato tra le righe de Il Corriere della Sera, il prezzo dei pannolini è aumentato del 10%, con una spesa annua compresa tra 547,50 e 1.277,80 euro.

L’innalzamento dei prezzi incide negativamente sul tasso di natalità del nostro Paese, già fortemente compromesso dall’andamento degli scorsi anni: secondo i dati demografici dell’Istat, infatti, nel 2022 sono nati meno di 7 bambini ogni mille abitanti: “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – si legge in una nota dell’associazione Federconsumatori – Nei giorni scorsi ha richiesto la convocazione di una riunione della nuova Commissione di allerta rapida sui rincari dei prodotti per l’infanzia”.

Appare evidente, infatti, che nonostante la riduzione dell’Iva al 5%, i benefici per i consumatori sui prezzi di latte in polvere, pannolini e simili, sono pressoché inesistenti (…). Alla luce di tali difficoltà sono sempre di più i genitori che ricorrono all’usato o ai portali online per acquistare i prodotti necessari.

Grazie agli acquisti effettuati sul web, come riportato dall’ONF, le famiglie possono risparmiare dal 29 al 34% sull’importo della spesa annua, anche se “I margini di risparmio legati all’acquisto online, vista la sua ormai ampia diffusione, si sono ridotti rispetto al 2021, quando si attestavano rispettivamente al 31% per i costi minimi e al 47% per i costi massimi”.

Il costo complessivo diminuisce ancor di più se si ricorre al canale dell’usato: comprare prodotti di seconda mano consente di risparmiare sulla spesa finale da un minimo del 55%, fino a un massimo del 62%.

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