
Pubblicare online foto e video (ma anche informazioni) dei propri figli non è una scelta innocua priva di conseguenze; ecco tutto quello che i gen...
Sono ormai noti i danni causati da un'eccessiva esposizione a schermi e smartphone da parte dei più piccoli; ma fra questi c'è anche quello, non minore, di sviluppare un rapporto problematico con il cibo.
Ormai è risaputo che i bambini dovrebbero stare, per molte ragioni, lontani dagli schermi, ma oggi vogliamo fornire una prova in più di quanto l’uso dei dispositivi elettronici per i minori possa rivelarsi davvero deleterio; come ha spiegato a Leggo Elena Bozzola, pediatra e coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali della Società Italiana di Pediatria, oltre che presidente dell’onlus Il Bambino e il Suo Pediatra, l’utilizzo di uno smartphone al ristorante, scena cui è molto facile assistere, può avere effetti estremamente dannosi sullo sviluppo dei più piccoli.
“Lo smartphone non deve diventare un intrattenitore né un pacificatore mentre il genitore è impegnato in altro o cerca di imboccare il bambino- ha spiegato la pediatra – Non è così che si costruiscono sane abitudini alimentari, legate al gusto, al sapore, alla scoperta del cibo fin dai primi mesi di vita”.
Al di là delle mancate occasioni di socializzazione, già di per sé sufficienti per tenere lontani i bambini dai telefoni durante una cena fuori, si aggiungono anche una serie di ragioni più strettamente legate al corretto sviluppo del minore, in primis per quanto riguarda l’alimentazione: “Quando il pasto è accompagnato da un video o da un gioco sul telefono, l’attenzione del bambino è altrove – spiega Bozzola – Si finisce per mangiare in modo meccanico, senza consapevolezza, e questo può portare in futuro a un rapporto distorto con l’alimentazione”.
Non a casa, come sottolineato proprio dalla SIP, l’uso abituale dello smartphone a tavola si accompagna a un consumo maggiore di junk food, di bevande zuccherate e, di conseguenza, a un rischio di sovrappreso se non addirittura di obesità: “Sin dallo svezzamento, il bambino deve essere parte attiva: assaggiare, sporcarsi, osservare. Lo schermo lo disconnette da questa esperienza”. Insomma, il momento del cibo è sacro, e dovrebbe essere vissuto in modo attivo, non passivamente, davanti a uno schermo.
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I rischi, ovviamente, non si fermano “solo” a un potenziale rapporto problematico con il cibo: anche sviluppo emotivo e cognitivo possono essere compromessi da un uso indiscriminato della tecnologia che, suggerisce la SIP, dovrebbe essere evitata del tutto nei bambini sotto i 2 anni e limitata a un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e 2 tra i 5 e gli 8.
“Il bambino perde occasioni preziose di confronto, di ascolto, di espressione – commenta la dottoressa Bozzola – E quando la comunicazione si spezza, si riduce anche la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni”.
Possono essere presenti danni posturali, come la cosiddetta “text neck syndrome”, causata dalla posizione innaturale del collo durante l’uso prolungato del telefono, oppure disturbi visivi, come l’affaticamento oculare, la sindrome dell’occhio secco e l’insorgenza precoce di miopia, specie se i dispositivi sono usati di notte.
Impossibile poi non menzionare i danni a livello neurologico e comportamentale, fra cui l’alterazione del ritmo sonno-veglia, la riduzione della qualità del sonno e l’aumento di stati di agitazione o ansia. “Sempre più adolescenti dormono con il telefono accanto, svegliandosi nel cuore della notte per controllare notifiche o messaggi, spinti dalla FOMO (fear of missing out), ovvero la paura di perdersi qualcosa”.
Ovviamente, trattandosi di bambini piccoli i comportamenti imitativi sono all’ordine del giorno; “Se i genitori usano il cellulare a tavola, i figli imiteranno. L’invito è a spegnere i dispositivi durante i pasti, anche da parte degli adulti, e coinvolgere i bambini nella conversazione”.
Spesso, però, il problema sta nelle alternative per tenere un bimbo fermo a tavola durante la cena; la soluzione, sottolinea Bozzola, sono i giochi: “Portare con sé pastelli, giochi semplici, libri da sfogliare. Oggetti che stimolino la creatività e la manualità, lasciando fuori la tecnologia”. Mentre con i bambini più grandi è importante intavolare una conversazione, su come è andata la giornata, sulle vacanze, o su argomenti che piacciono a loro.