È nato un bambino dal DNA di tre genitori: ecco com'è possibile e perché

Si tratta della terapia mitocondriale sostitutiva (Mrt), una tecnica riproduttiva utilizzata in campo medico per evitare che i neonati ereditino malattie genetiche dalle madri.

Nel Regno Unito è nato un altro bambino da tre genitori biologici grazie alla terapia mitocondriale sostitutiva (Mrt), una tecnica utilizzata dai medici per evitare che il neonato erediti malattie genetiche dalla madre, conosciuta più notoriamente con il nome di fecondazione assistita a tre genitori.

Le ricerche sull’utilizzo di questa tecnica riproduttiva sono state introdotte dai medici del Newcastle Fertility Centre con l’obiettivo di aiutare tutte quelle donne che, a causa di mitocondri mutati, avrebbero rischiato di trasmettere gravi patologie ai figli tramite il Dna. Questi organelli cellulari, infatti, possono essere tramandati soltanto per via materna poiché gli spermatozoi non forniscono mitocondri nell’atto della fecondazione.

Il trattamento consiste nel combinare il nucleo della cellula uovo della futura mamma con il citoplasma della donatrice, ovvero la porzione di cellula in cui si trovano i mitocondri. La “nuova” cellula uovo, a questo punto, viene utilizzata dai medici per la fecondazione in vitro: l’ovulo creato in laboratorio viene unito allo spermatozoo del padre e impiantato nella futura madre.

Secondo gli esperti, come riportato da La Repubblica, in Gran Bretagna un bambino su seimila nasce con disturbi mitocondriali. Pertanto, il Parlamento britannico ha acconsentito all’utilizzo della Mrt in campo medico e, dal 2018, sono state approvate una trentina di nascite mediante l’utilizzo di questa procedura.

Recentemente, le ricerche in campo scientifico hanno permesso di sperimentare l’utilizzo della stessa tecnica anche nella cura dell’infertilità. Nell’aprile del 2023, infatti, i medici dell’Institute of Life di Atene, hanno utilizzato la Mrt su una donna 32enne che non riusciva ad avere figli.

La madre del piccolo non ha problemi mitocondriali”, ha spiegato la ricercatrice Gloria Calderon a New Scientist. “Ha problemi di fertilità e aveva già provato quattro cicli di fecondazione in vitro, senza buoni risultati”.

I medici hanno deciso di seguire questa procedura perché, secondo alcune ipotesi, le disfunzioni citoplasmatiche potrebbero essere la causa principale dell’infertilità femminile e, l’utilizzo della Mrt, rappresenta una svolta per il trattamento di questa condizione.

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