"Non allarmatevi se lo sentite": un biglietto ai vicini annuncia il "metodo del pianto controllato"

Una coppia di neo genitori ha lasciato un biglietto per avvisare i vicini: "Se sentite il bimbo piangere non allarmatevi. Stiamo provando il metodo del pianto controllato per insegnare a nostro figlio ad addomentarsi da solo".

“Se sentite il bambino piangere non allarmatevi”, con una lettera, lasciata sulle porte degli appartamenti dei vicini, una coppia britannica si è così giustificata per il pianto del proprio bambino di quattro mesi, spiegando di aver attuato il metodo del pianto controllato per insegnare al piccolo i ritmi del sonno.

Qui appartamento 207 – si legge nella lettera, riportata dal Mirror – Mi dispiace informarvi che abbiamo iniziato ad allenare il sonno di nostro figlio. Dopo molte notti insonni grazie alla temuta regressione del sonno dei 4 mesi, abbiamo deciso che è ora di iniziare il metodo del pianto controllato.

Se sentite gridare, per favore pregate per me e sappiate che anch’io sto piangendo e sto impazzendo. Mi dispiace molto per gli eventuali disagi che questo potrebbe causarvi, speriamo che non durino a lungo.

I genitori hanno anche spiegato nella lettera che avrebbero provato il metodo per quattro giorni, passando poi ad altri tentativi nel caso si fosse rivelato inutile, con una pausa di un paio di settimane.

Per favore, sappi che non lo sto trascurando – scrive ancora la mamma nella missiva lasciata ai vicini – ma gli lascerò provare ad auto-calmarsi per 45-60 minuti alla volta durante questo periodo. Sarò nella stanza ogni 5-10 minuti per rassicurarlo che sta bene. Se doveste iniziare a provare odio nei nostri confronti, è sufficiente che bussiate amichevolmente alla porta, e io vi offrirò un bicchierino di tequila per rappacificarci.

A rendere nota la vicenda proprio una delle vicine di casa cui è arrivata la lettera, che ha deciso di pubblicare il biglietto su Twitter ricevendo oltre un milione di like e migliaia di commenti, che in generale hanno apprezzato le parole dei genitori: “Magari ci fossero più vicini del genere in circolazione”, si legge tra le varie osservazioni lasciate sotto il post; “Sono stati molto gentili ad avvisare”, e ancora, “Poi ci sono persone che dicono che fare il genitore non sia il mestiere più complicato del mondo”.

Il metodo del pianto controllato, o metodo Ferber, che si pone in netta contrapposizione con il co-sleeping, si basa sull’idea che il bambino debba imparare ad addormentarsi autonomamente nel suo lettino, anche lasciandolo piangere; chi lo segue sostiene infatti che, in questo modo, il bebè impari a gestire e superare con autonomia il momento di crisi che spesso accompagna il momento dell’addormentamento.  Se il bimbo piange il metodo suggerisce di andare a calmarlo solo dopo alcuni minuti, non prendendolo in braccio ma parlandogli con voce calma e rilassante, e qualora anche questa soluzione non dovesse funzionare il genitore dovrà lasciar passare un lasso di tempo sempre maggiore, fino ad arrivare ai 15 minuti di pianto consecutivo. Tuttavia, alcuni pediatri sconsigliano di utilizzare il metodo del pianto controllato perché l’essere lasciati soli a piangere per diverso tempo instillerebbe nei bambini il senso di abbandono, mentre studi recenti hanno rilevato che i livelli di cortisolo dei neonati lasciati soli a piangere fino allo sfinimento restano innaturalmente alti anche a distanza di giorni dopo aver imparato ad addomentarsi autonomamente, senza aspettare l’intervento di mamma o papà.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...