La lotta di questa mamma contro le assurde regole sul tirarsi il latte se viaggi in aereo

Tirarsi il latte in aereo è possibile, ma non sempre viene ammesso: per questo una vicenda ha portato alla realizzazione di un disegno di legge per creare omogeneità.

A volte, i social network ci restituiscono un’immagine di ciò che accade nel mondo. Alcune di queste immagini appaiono essere poco rispettose di gesti che dovrebbero essere considerati universalmente naturali come tirarsi il latte o l’allattamento al seno, che invece finisce per essere un argomento divisivo, paradossalmente. Stavolta i social ci restituiscono una storia di allattamento sì, ma che ha portato a un disegno di legge in attesa dell’approvazione presidenziale negli Stati Uniti.

La storia di Emily Calandrelli

La protagonista di questa storia si chiama Emily Calandrelli, alias @thespacegal, come recita il suo nickname su Instagram. Emily si è ritrovata a volare in aereo mentre era in allattamento: era in viaggio di lavoro, per cui lə neonatə era rimastə a casa. Ma, com’è noto, l’assenza di un bambino o una bambina non impedisce la produzione di latte materno durante il periodo dell’allattamento (anzi bloccarlo in maniera inopportuna potrebbe rappresentare un problema per la madre). Così Emily ha portato con sé il tiralatte e una borsa termica, e mentre era in volo hai iniziato a tirare il latte come prevedono le regole della Tsa (Transportation Security Administration).

Tuttavia degli agenti le hanno fatto problemi: le sono state poste molte domande, in particolare sul perché il bebè non c’era e lei stesse tirando il latte, e inoltre il tiralatte e la borsa termica sono stati ispezionati in modo da non rispettare le norme Tsa, quindi i contenitori sono stati aperti e a Emily è stato chiesto di poter eseguire dei test chimici. La donna, una volta rientrata alla base, ha quindi raccontato la sua storia sui social, raccogliendo a propria volta testimonianze molto simili alla sua: c’è chi le ha scritto di essere stata invitata a buttare via il latte, c’è la storia di agenti che hanno maneggiato il tira latte senza guanti puliti, e così via.

Cosa prevede ora la legge sul latte materno in aereo

Attualmente le norme Tsa non prevedono limiti di sicurezza per il latte materno, il latte artificiale e il succo di frutta. In altre parole, questi tre alimenti non vengono considerati come gli altri liquidi che sono soggetti a controlli e quantità limitate, e naturalmente non c’è bisogno della presenza di un bambino o una bambina a bordo per giustificarli.

Tuttavia le norme non sempre sono omogenee e sono seguite pedissequamente in tutti gli aeroporti, per cui è consigliabile fare come Emily, che ha stampato e si è portata dietro una copia di queste regole: a lei è servito a poco, ma non si sa mai. Agli agenti è naturalmente vietato aprire i contenitori e, se le regole non dovessero essere osservate, si può presentare un reclamo. Con questo disegno di legge però ci dovrebbe essere un cambiamento sostanziale.

Cosa prevedrà il disegno di legge sul latte (e non solo)

Va da sé che questo cambiamento fondamentalmente consiste nell’aura di ufficialità che queste norme, diventando legge, assumerebbero. Perché se c’è una legge federale negli Usa e la si infrange, si rischiano conseguenze civili e penali, non c’è una semplice sanzione sul posto di lavoro.

Il disegno di legge prende il nome di Babes Enhancement Act (letteralmente “legge per il progresso dei neonati”), ed è stato approvato da entrambe le camere del Congresso, come riporta il sito Mother, tuttavia è in attesa della firma del presidente. Questa legge imporrà di “stabilire e mantenere standard chiari per lo screening del latte materno, del latte artificiale, dei prodotti per l’allattamento e dei componenti dei tiralatte”.

In altre parole saranno garantite in primis indicazioni coerenti in tutti gli aeroporti, per evitare discrepanze e contraddizioni. È prevista un’implementazione graduale e sarà previsto un maggior controllo federale. I genitori potranno e dovranno documentare eventuali maltrattamenti ricevuti. Ma, cosa più importante, gli agenti dovranno attenersi a requisiti di manipolazione igienica per prevenire la contaminazione per i liquidi che andranno a nutrire i bebè.

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