Influenza 2025-26 nei bambini: allerta virus respiratori. Cose importanti da sapere

Analizziamo i dati disponibili sulla prossima stagione influenzale con indicazioni e consigli pratici per i genitori.

La fine della stagione estiva è per i genitori un momento estremamente delicato. Non solo per il ritorno a scuola e la ripresa degli impegni quotidiani, ma anche per le preoccupazioni legate ai primi colpi di tosse, al naso che cola e agli altri sintomi tipici dell’influenza. È quindi importante, dati alla mano, capire quali sono i principali rischi della stagione influenzale 2025-2026 nei bambini.

Nella Circolare con le raccomandazioni per la stagione 2025-2026 del Ministero della Salute viene infatti registrato come durante l’ultima stagione influenzale, in Europa la circolazione dei virus influenzali è stata maggiore a dicembre e gennaio. In Italia l’incidenza è stata maggiore nella quarta settimana di gennaio con un numero di casi superiore alla soglia di massima intensità. È importante sin da subito anticipare che l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è stata così elevata anche per il contributo di altri agenti patogeni, tra cui il Rhinovirus e il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS). Un virus che, ricordiamolo, ogni anno in Italia colpisce più di 216.000 neonati, con più di 13.000 ospedalizzazioni e 2.000 ricoveri in terapia intensiva.

La stagione influenzale 2025-2026 sarà inoltre caratterizzata da due importanti novità. Come riportato da Medico e Bambino, infatti, il Ministero della Salute ha previsto l’utilizzo di vaccini trivalenti che non includono più il ceppo B Yamagata, assente dalle rilevazioni virologiche da marzo 2020. La decisione si basa sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e mira a garantire una protezione mirata contro i virus realmente in circolazione.

L’altra novità riguarda l’estensione della raccomandazione vaccinale ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni. L’inclusione di questa fascia di età risponde a una strategia di sanità pubblica che punta a ridurre la trasmissione del virus e a tutelare le persone più fragili, rafforzando così la protezione complessiva della popolazione.

I principali virus respiratori da tenere d’occhio questa stagione

Come detto, a preoccupare non c’è solo il virus influenzale stagionale, ma anche altri agenti patogeni. Quelli più importanti per la prossima stagione influenzale sono:

  • Virus Respiratorio Sinciziale (VRS)
  • Rhinovirus
  • SARS-CoV-2

L’VRS, spiega la Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SIPPS), è la causa principale della bronchiolite infantile ed è responsabile di circa l’80% dei ricoveri per bronchiolite nel primo anno di vita. Il rhinovirus è l’agente patogeno che maggiormente contribuisce alla diffusione delle sindromi simil-influenzali, mentre il SARS-CoV-2 è il ben noto virus che continua a circolare con nuove varianti.

Sintomi tipici dell’influenza nei bambini

La bronchiolite e le sindromi simil-influenzali si manifestano con diversi sintomi, molti dei quali spesso non specifici. I principali sono:

  • tosse
  • naso che cola (rinorrea)
  • febbre
  • distress respiratorio
  • difficoltà di alimentazione
  • respiro sibilante

Nella maggior parte dei casi la bronchiolite acuta può essere gestita a casa, a condizione che il pediatra sia informato e che si sappiano riconoscere i segnali d’allarme. La Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) indica:

  • incapacità ad alimentarsi
  • riduzione dell’alimentazione superiore al 50%
  • aumento della frequenza respiratoria >60 atti/min per i bambini <2 mesi e >50 atti/min per i bambini 2-12 mesi)
  • distress respiratorio evidente
  • saturazione di ossigeno (SpO2) tra 90%-95% o inferiore
  • episodi di apnea
  • cianosi
  • minor numero di pannolini bagnati durante il giorno

Il ricovero in ospedale e il trasferimento in terapia intensiva pediatrica va valutato nei casi più gravi e quelli nei quali ci sono fattori di rischio per patologie più severe.

Come prevenire l’influenza

Per ridurre il rischio di contagio dai virus influenzali è possibile adottare diverse strategie. Innanzitutto l’igiene delle mani, soprattutto con i bambini piccoli che tendono a portare ogni oggetto alla bocca. Parallelamente è utile ventilare gli ambienti chiusi almeno una volta al giorno (preferibilmente al mattino) ed evitare gli sbalzi termici, in modo particolare quelli che si verificano passando da ambienti caldi ad ambienti freddi o climatizzati. L’altra strategia preventiva cui fare riferimento, e che per la stagione influenzale 2025-2026 presenta delle novità, è il ricorso alla vaccinazione.

Per la stagione influenzale 2025-2026, spiega l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), sono stati autorizzati 11 vaccini. Questi sono offerti gratuitamente ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, ma anche agli over 60, alle donne in gravidanza, a chi ha una malattia cronica che potrebbe peggiorare contraendo l’influenza e ai familiari dei soggetti ad alto rischio. La vaccinazione degli adulti è un metodo efficace per ridurre la trasmissione dell’influenza, soprattutto considerando che i bambini piccoli, frequentando gli asili nido e le scuole dell’infanzia, sono un veicolo di trasmissione molto importante.

Un bambino con l’influenza o altre infezioni respiratorie va gestito con le adeguate terapie di supporto. In modo particolare, come anticipato, va monitorato per individuare tempestivamente eventuali segni di peggioramento, prestando particolare importanza all’idratazione e all’alimentazione. Molto importante si rivelano i lavaggi nasali per mantenere pulite le vie aeree. Va invece assolutamente evitata l’assunzione di antibiotici senza prescrizione medica, il ricorso ai broncodilatatori, alle soluzioni saline ipertoniche, ai corticosteroidi sistemici e qualsiasi altro farmaco non espressamente indicato dal pediatra.

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