È nato il figlio di Fausto Brizzi e Silvia Salis: "Ecco perché avrà solo il cognome materno"

La coppia ha dato il benvenuto a Eugenio e ha preso la decisione di dare il solo cognome materno al piccolo: “È importante dare un segnale”.

Fausto Brizzi e Silvia Salis sono diventati genitori: lo hanno comunicato con una teneressima foto tutti insieme su Instagram e la dedica “sopra ogni cosa”

Il piccolo si chiama Eugenio e come riferito dalla coppia in un’intervista al Fatto Quotidiano, avrà soltanto il cognome materno.

La possibilità che, in presenza del riconoscimento paterno, venga utilizzato il cognome della madre è un cambiamento culturale epocale ed è passato incredibilmente inosservato”, hanno commentato.

In una società che, in un passato remoto, etichettava come “bastardo” un bambino non riconosciuto dal padre e che, in un passato più recente, guardava con vergogna l’avere il cognome materno, perché risultato di un rifiuto o di un abbandono, questa notizia avrebbe meritato le prime pagine. Al contrario, crediamo che crescere un figlio da sola fosse da eroina soprattutto in un Paese che non ti aiutava certo. E riteniamo inoltre che sia sempre stata una profonda ingiustizia il senso di rifiuto che hanno subito milioni di figlie femmine nella storia per non essere in grado di portare avanti il “cognome di famiglia” e il senso di impotenza di tante madri per non essere riuscite a concepire un erede maschio.

Dunque, Brizzi e Salis hanno spiegato come per loro sia molto importante contribuire al cambiamento culturale: “Abbiamo sentito che era il momento di farlo perché viviamo in un Paese dove ogni giorno le cronache ci raccontano di uomini che continuano a credere le donne e i figli una loro ‘proprietà’ disponendone a loro piacimento”.

Un maschio che capisce fin da bambino che nella sua famiglia vige la parità assoluta, non diventerà uno degli uomini di cui sopra”, hanno argomentato. Ma le reazioni delle persone alla notizia non sono sempre state positive: “Sguardi strani anche da parte di alcune donne, e questo mi ha stupita – commenta Salis, che è la vicepresidente vicaria del CONI, affermando che ad avere avuto l’idea del cognome sia stato proprio Brizzi – ogni scelta è legittima, ci mancherebbe, ma non credo che le parole, le abitudini o i modi di fare non abbiano un peso sulla realtà”.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...