
Nel 2025 cambia il bonus mamme per autonome e lavoratrici a termine, che sarà un contributo diretto fino a 480 euro annui, erogato dall’INPS a d...
Una guida chiara agli aiuti previsti per le madri lavoratrici con due o più figli: importi, requisiti, scadenze e tutte le novità in vigore fino al 2027.
Il “Bonus mamme lavoratrici” è un incentivo economico destinato a sostenere le donne con figli che svolgono attività lavorativa, dipendente o autonoma, con un reddito da lavoro inferiore a 40.000 euro annui. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, il bonus ha subito diverse modifiche nel 2025, con nuove modalità di erogazione, platea ampliata e finanziamenti rafforzati.
Grazie al Decreto-Legge 30 giugno 2025, n. 95, le risorse complessive per il bonus ammontano a 480 milioni di euro, di cui 180 aggiuntivi rispetto allo stanziamento iniziale. Il beneficio viene riconosciuto per 12 mesi, in misura pari a 40 euro netti al mese e corrisposto in un’unica soluzione di 480 euro nel mese di dicembre.
Nel 2025 cambia il bonus mamme per autonome e lavoratrici a termine, che sarà un contributo diretto fino a 480 euro annui, erogato dall’INPS a d...
Le destinatarie del bonus 2025 sono:
Madri lavoratrici con almeno due figli, con contratto a tempo determinato, autonome o iscritte alla Gestione Separata INPS
Con reddito da lavoro fino a 40.000 euro annui
Il figlio più piccolo deve avere meno di 10 anni
Per le madri con tre o più figli (sempre in caso di contratto a termine o lavoro autonomo), il bonus è riconosciuto fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.
Il contributo è esente da imposte e contributi e non rileva ai fini ISEE.
Per le madri con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato, resta in vigore lo sconto contributivo totale, già previsto dalla manovra 2024 e valido fino al 31 dicembre 2026. Questo esonero consente di risparmiare fino a 3.000 euro annui, sempre nel limite di reddito da lavoro sotto i 40.000 euro.
L'INPS ha diffuso una circolare per spiegare nel dettaglio i requisiti per accedere alla misura di sostegno che garantisce 1000 euro una tantum.
Dal 1° gennaio 2026, salvo nuovi interventi normativi, il sistema tornerà a privilegiare le agevolazioni contributive, con queste differenze:
Per le madri con due figli (dipendenti, autonome o precarie): sconto contributivo parziale, applicato mensilmente in busta paga o sulla contribuzione previdenziale
Per le madri con almeno tre figli, dipendenti a tempo indeterminato: sconto contributivo totale confermato
Per le madri con almeno tre figli autonome o a tempo determinato: bonus una tantum da 480 euro confermato anche per il 2026
No, occorre presentare richiesta all’INPS. Le modalità saranno definite da un decreto attuativo congiunto del Ministero del Lavoro e del MEF.
No, i rapporti di lavoro domestico sono esclusi dal beneficio.
Sì, il bonus 2025 non è un rinnovo automatico ma un nuovo intervento economico con modalità differenti.
Stanno per aprirsi le domande per richiedere il bonus, riservato a dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione.