
La moglie del famoso chef ricorda in un podcast il dolore per la scomparsa prematura di Rocky, nato senza vita al quinto mese.
La cantante, presa di mira dagli haters dopo la sua apparizione ai Met Gala, ha risposto per le rime a chi l'ha criticata per il suo aspetto fisico, rivelando una parentesi molto dolorosa.
Ai recenti Met Gala la cantante di origine albanese Bebe Rexha ha sfoggiato un look firmato Christian Siriano, scatenando molti commenti dei soliti haters, che si sono concentrati sul suo aspetto fisico.
Fra i commenti negativi anche quelli di una collega, la rapper statunitense Azealia Banks che, in un tweet, ha fatto riferimento ad alcuni contraccettivi ormonali che avrebbero cambiato l’aspetto fisico di Rexha; allusione a cui la stessa cantante di Meant to be ha risposto dicendo “Forse dovresti pensare a qualche tipo di terapia, sorella. Con me Lexapro ha funzionato molto bene. Ti servirebbe qualcosa che aiuti a curare quella tristezza profonda e il caos che continui a riversare sugli altri. Guarire dona a tutti. Dovresti provarci”.
And you might wanna jump on some type of therapy, sis, lexapro worked great for me. something that helps with the deep rooted sadness and chaos you keep projecting. Healing looks good on everyone. Try it https://t.co/FdTLVn3UBL
— Bebe Rexha (@BebeRexha) May 6, 2025
Ma, vista la quantità di commenti negativi ricevuti dopo l’apparizione sullo stesso red carpet dove Rihanna, a sorpresa, ha annunciato la terza gravidanza, Bebe Rexha ha poi voluto chiarire la situazione, parlando apertamente con i suoi followers: “Sono molto stanca dei commenti sul mio peso. Ho la sindrome dell’ovaio policistico e lotto con l’infertilità. Sono rimasta incinta, ma non è andata bene, e porto dentro quel dolore in silenzio. Non dovevo spiegazioni a nessuno, ma forse ora ci penserete due volte prima di commentare il corpo di qualcun altro”.
La moglie del famoso chef ricorda in un podcast il dolore per la scomparsa prematura di Rocky, nato senza vita al quinto mese.
La sua è stata una confessione a cuore aperto, nella speranza che le persone ci pensino due volte prima di commentare i corpi altrui, visto che molto spesso non si ha la minima idea di cosa quegli stessi corpi abbiano passato o stiano affrontando.