Romina

chiede:

Buongiorno, sono mamma di un bimbo nato 15 giorni fa con parto naturale. Il giorno successivo al parto si è presentato un rigonfiamento sul capo del bimbo, il cosiddetto “cefaliematoma parietale”. Volevo chiedere se, visto che al momento è ancora come alla nascita (morbido al tatto) ma non si è ancora riassorbito, dovrò sottoporlo a controlli in caso rimanga così o si calcifichi. Mi può dare qualche informazione in più? Sono un po’ preoccupata. Aspetto sue delucidazioni, cordiali saluti.

Buongiorno Romina, quello che descrive si definisce “cefaloematoma”, uno spandimento di sangue localizzato a livello della volta cranica del neonato, tra osso e periostio (sottile membrana ricca di vasi sanguigni e di terminazioni nervose che riveste l’osso), e che si solleva a mo’ di bozza a livello della cute della testa. Può comparire generalmente già dal primo giorno di nascita o anche dopo qualche giorno e regredisce solitamente entro alcune settimane al massimo. Solitamente è dovuto a un parto traumatico, soprattutto se è stato utilizzato il forcipe (ormai in disuso) o la ventosa, ma raramente si accompagna a fratture sottostanti.
Di norma il cefaloematoma va lasciato a sé e senza alcun intervento perché la sua evoluzione è rappresentata dalla completa guarigione. Il riassorbimento avviene spontaneamente, in poche settimane, in relazione della grandezza iniziale, anche se a volte in corrispondenza dei margini periferici può evidenziarsi un orletto rilevato, di consistenza aumentata, per la neoformazione di tessuto osseo: questo può causare una protuberanza che scompare generalmente entro i primi due anni di vita. Anche se il cefaloematoma si riassorbe spontaneamente, può essere consigliato ricorrere al trattamento osteopatico neonatale, che sarà non tanto diretto al riassorbimento dell’ematoma (come detto prima, questo avviene spontaneamente) ma piuttosto sarà utile alla normalizzazione delle alterazioni ossee create dalle spinte meccaniche del parto e dei traumi causati.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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