Il colore degli occhi è uno di quegli elementi che dal punto di vista culturale affascina di più. Sia perché rappresenta per molti un elemento di bellezza, ma anche perché è uno dei tratti che mostra il legame tra genitori e figli ed è anche per questo un motivo di grande interesse. Così come la conoscenza se il feto sarà un maschio o una femmina, la data presunta del parto e quale sarà il suo segno zodiacale, i futuri genitori (ma anche zii e amici) possono tentare di scoprire come sarà il colore degli occhi del neonato.

In realtà l’attenzione per il colore degli occhi del neonato è anche un aspetto medico molto importante in quanto può essere associato alla presenza di anomalie genetiche, patologie o condizioni che possono avere nel colore degli occhi un particolare segno caratteristico.

Il nostro calcolatore permette di stimare la probabilità della colorazione degli occhi del neonato partendo da quella dei genitori; questo perché la colorazione è l’effetto di una complessa serie di mutazioni genetiche, tanto che non esistono due persone con lo stesso colore degli occhi, proprio come avviene per le impronte digitali.

Come sarà il colore degli occhi del neonato?

Quando si parla del colore degli occhi del neonato si fa riferimento alla colorazione dell’iride, la parte dell’occhio che circonda la pupilla. Si tratta di un tessuto pigmentato composto da due strati che, oltre a determinare il colore degli occhi, svolge la funzione di regolare la quantità di luce che penetra nell’occhio e, colpendo la retina, provoca la dilatazione del diametro della pupilla in modo da assicurare la visione migliore possibile.

Attraverso gli studi condotti tramite uno screening oftalmico neonatale sono state riscontrate queste tipologie di colore degli occhi che un neonato può avere:

  • Marrone – 63%;
  • Blu – 20,8%;
  • Verde nocciola – 5,7%;
  • Parziale eterocromia– 0,5%.

L’eterocromia è quella condizione per cui l’iride può essere di più colori o quella per cui le due iridi degli occhi sono tra loro di diverso colore.

Il colore marrone è quello più diffuso e in questa categoria rientrano anche i cosiddetti occhi di colore nero, derivata dall’alta concentrazione di melanina. Gli occhi azzurri sono l’effetto di un cambiamento genetico (sembrerebbe che i nostri antenati avessero tutti gli occhi marroni) verificatosi tramite la mutazione del DNA mitocondriale. Gli occhi con l’iride di questa colorazione sono più sensibili alla luce, così come quelli di colore verde. In questo caso (caratteristico solo nel 2% delle persone) la colorazione è l’effetto sia della pigmentazione che della modalità con cui la luce si disperde negli occhi.

Alla nascita, quindi, la maggior parte dei neonati ha gli occhi di colore marrone (e un 9.9% dei casi la tonalità era indeterminata) e con il passare del tempo questo può cambiare in base, come anticipato, alla quantità di melanina prodotta dal corpo. Questa è una sostanza prodotta dai melanociti, delle cellule dell’epidermide e che svolge diversi importanti funzioni per la protezione della pelle.

La trasmissione genetica non è lineare e non sono del tutto noti i meccanismi che producono la colorazione degli occhi del neonato. Vi è indubbiamente il ruolo dei geni dei genitori, ma non è l’unico fattore che incide su questa trasmissione. Dal punto di vista biochimico il colore dell’iride varia in base alla quantità di melanina: è maggiore negli occhi di colore marrone e minore in quella di colore blu. Per questo motivo spesso i neonati hanno gli occhi di colore chiaro, proprio perché la quantità di melatonina è ancora bassa.

Ci sono anche delle condizioni e patologie che possono influenzare il cambiamento del colore degli occhi; Tra queste rientrano le lesioni genetiche, biochimiche e infettive (come la Sindrome di Down e le neurofibromatosi). Anche l’albinismo, ovvero l’assenza o la scarsa quantità di melanina nell’organismo. I soggetti con questa condizione avranno gli occhi di colore azzurro chiaro (raramente rossi o rosa). Anche la presenza di una cataratta può condizionare la colorazione dell’iride che risulta essere grigia o bianco latte.

Una colorazione chiara dell’iride può dipendere anche dalla cosiddetta Sindrome da dispersione del pigmento (per cui il pigmento si muove in altre parti dell’occhio), la Sindrome di Waardenburg (una rara malattia genetica che determina una diminuzione della pigmentazione) così come l’assunzione di alcuni farmaci a base di prostaglandine che possono far diventare gli occhi più scuri.

Inoltre è stato dimostrato come le persone con gli occhi più scuri hanno meno probabilità di sviluppare degenerazioni maculari, retinopatie e cancro dell’occhio, ma hanno un rischio maggio di contrarre la cataratta.

Quando si definisce il colore degli occhi definitivo?

L’iniziale colore degli occhi del neonato non è quello che rimane nel bambino e nell’adulto. Generalmente il cambiamento cromatico avviene entro il primo anno di vita e nella maggior parte dei casi il processo si completa entro i 6 anni. C’è però un 15% di persone che ha continui cambiamenti del colore degli occhi per tutta la vita.