I testicoli creati in laboratorio per la prima volta producono sperma. "È una speranza"

I mini testicoli potrebbero essere utilizzati per studiare i meccanismi che regolano la fertilità. "La ricerca è stata sino ad ora in grado di identificare alcuni dei problemi che causano l’infertilità maschile, ma non ha ancora compreso appieno le cause".

Dei testicoli di laboratorio simili a quelli naturali per struttura e anche per funzionamento: è questa l’invenzione dell’università israeliana Bar-Ilan, la quale ha recentemente pubblicato sull’International Journal of Biological Sciences una ricerca che potrebbe rivelarsi rivoluzionaria nel campo degli studi sull’infertilità.

I testicoli creati dai ricercatori, infatti, sono in grado di produrre spermatozoi e sintetizzare il testosterone, regolando anche la funzione riproduttiva. Questi testicoli in miniatura, una versione più piccola e semplificata degli organi prodotti in vitro, simulano quindi i meccanismi dei testicoli veri: anche se in genere questo tipo di organo, detto organoide, è pensato per assomigliare agli organi nella loro fase embrionale, in questo caso i testicoli in miniatura si sono sviluppati fino a uno stadio più maturo, riuscendo a funzionare fino a nove settimane, tempo sufficiente per la generazione e il rilascio dello sperma. Per crearli, i ricercatori hanno utilizzato delle cellule testicolari prelevate da topi neonati, che nel giro di due giorni hanno iniziato a svilupparsi.

L’invenzione apre una nuova strada al trattamento dell’infertilità maschile, della quale, secondo recenti stime, soffrirebbe circa il 12% degli uomini. I mini testicoli potrebbero infatti essere utilizzati per studiare in laboratorio i meccanismi che regolano la fertilità: “La ricerca è stata sino ad ora in grado di identificare alcuni dei problemi che causano l’infertilità maschile (un basso numero di spermatozoi o una struttura anormale) ma non ha compreso appieno le cause di ciò, quali mutazioni del genoma hanno portato alla condizione o cosa è andato storto nel funzionamento dei testicoli, per cui le tube non trasportano bene lo sperma”, ha detto il ricercatore Nitzan Gonen, a capo dello studio. “Ora sarà possibile studiare questi meccanismi all’interno del modello che abbiamo prodotto”.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...