10 cose da sapere sulla meningite meningococcica (dalla Società Italiana di Pediatria)

Si tratta di una malattia rara ma molto grave. Nella giornata del 5 ottobre si celebra il World Meningitis Day, che ha lo scopo di diffondere una maggiore consapevolezza su sintomi, prevenzione e modi per sconfiggerla.

La meningite meningococcica – provocata dal batterio Neisseria Meningitidis o meningococco – è una patologia molto grave, caratterizzata, dopo un periodo di incubazione di 1-10 giorni, da un esordio improvviso, con un tasso di mortalità per i pazienti non trattati che raggiunge il 100%. Nei casi invece in cui la diagnosi è precoce e si segue una corretta terapia il tasso di letalità varia tra il 5 e il 10%. È proprio per questo che il 5 ottobre è stata istituita la Giornata Mondiale contro la Meningite (World Meningitis Day), per sensibilizzare le persone sulla malattia e diffondere una maggiore consapevolezza riguardo ai sintomi, ai vaccini disponibili per la prevenzione e ad altre misure che possono aiutare a ridurne l’incidenza, oltre che alla necessità di sforzi globali per sconfiggerla.

La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha fornito un suo decalogo, dieci cose da sapere sulla meningite meningococcica che è bene imparare:

  1. Che cos’è: La meningite meningococcica è un’infiammazione dei tessuti che avvolgono cervello e midollo spinale
  2. È l’unica forma di meningite? No, ve ne sono diverse. La meningococcica, una forma infettiva batterica, oltre che a essere la più rara, è la più grave. In Italia, i batteri più frequentemente responsabili di meningite batterica sono Streptococco Pneumoniae (meningite pneumococcica) e Neisseria Meningitidis (meningite meningococcica).
  3. È davvero pericolosa? Sì. Può portare nel 5-10% a morte o causare gravi danni nel 10-20% dei sopravvissuti (ad es. sequele neurologiche, psicologiche, fisiche con rischio di cecità, sordità o paraplegia).
  4. In che modo si trasmette?  Per via respiratoria, tramite la saliva e le secrezioni nasali, con la tosse, con gli starnuti o parlando a distanza ravvicinata. Nella maggior parte dei casi è trasmessa da soggetti portatori che non sviluppano la malattia. In una piccola percentuale però si può manifestare la meningite con o senza una infezione sistemica generalizzata (sepsi).
  5. Come riconoscerla? Inizialmente i sintomi sono aspecifici e potrebbe essere scambiata per una banale infezione delle vie aeree superiori, che porta quindi mal di gola, irritabilità, inappetenza, febbre, nausea. In alcuni casi, seppur pochi, si riscontra la “classica triade“: febbre, cefalea e rigidità del collo.
  6. Può essere curata? Generalmente sì. Quando si tratta di meningite fulminante, anche se diagnosticata e trattata rapidamente, si può morire nel giro di 24-48 ore.
  7. Come si può prevenire? Attualmente sono disponibili vaccini per prevenire l’infezione, offerti gratuitamente nell’ambito dell’attuale Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale del Ministero della Salute: si tratta del vaccino anti meningococco B, anti meningococco C e anti meningococco ACWY.
  8. Quando è più opportuno vaccinare i bambini? In base a quanto stabilito dal calendario vaccinale, senza aver paura di somministrare troppi vaccini allo stesso momento. La malattia può colpire sempre, ma i soggetti più a rischio sono i bambini sotto ai 5 anni di età, e in particolare quelli di età inferiore a 1 anno.
  9. E per quanto riguarda gli adolescenti? Sono particolarmente esposti al rischio di contrarre l’infezione da meningococco ed è quindi molto importante vaccinarli.
  10. Ci sono effetti collaterali alla vaccinazione? Come per le altre vaccinazioni, sono generalmente lievi (febbre, dolore, rossore).
Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...