
A carico dei suoi genitori è stata aperta un'indagine giudiziaria per "alterazione di stato"; nel frattempo, per il nostro Paese lui non esiste.
Il cantante, prossimo a partire in tour, si è espresso sulla legge che ha reso reato universale la maternità surrogata: "Ci sono figli nati prima di questa assurdità che cresceranno e scopriranno che i loro genitori sono punibili penalmente".
Parlando con Vanity Fair, Marco Mengoni ha affrontato il delicato tema della maternità surrogata, resa reato universale in Italia con la legge numero 169 del 4 novembre 2024, intitolata “Modifica all’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano”.
Il cantante di Ronciglione, quindici anni di carriera e otto album in studio, con un tour in partenza il prossimo 15 giugno da Lignano Sabbiadoro, ha dichiarato senza mezzi termini “Vivo in un Paese che non mi rappresenta, che ha fatto diventare la pratica della maternità surrogata un reato universale. Ci rendiamo conto?
Ci sono figli nati prima di questa assurdità che cresceranno e scopriranno che i loro genitori sono punibili penalmente. Per fortuna ho
vicino persone con la mia stessa visione. E sono convinto che quelli che non ce l’hanno siano pochi, ma abbiano più potere”.
A carico dei suoi genitori è stata aperta un'indagine giudiziaria per "alterazione di stato"; nel frattempo, per il nostro Paese lui non esiste.
Come artista Mengoni dice: “io non smetto di prendere posizione, di piantare un seme di riflessione: da sempre il palco per me è un momento per condividere un messaggio, non pretendo di convincere nessuno ma mi piace che il pubblico esca dai miei concerti con spunti e domande. […] Di fronte a questa deriva globale dei diritti – prosegue – non ho solo paura per le generazioni future, per i miei ipotetici nipoti: ho paura del presente. Ed è l’unica paura che mi resta. La peggiore l’ho già provata”.
Il riferimento è alla scomparsa della mamma, Nadia Ferrari, morta lo scorso settembre: “I mesi passano, ma è come se fosse successo sempre ieri. Non ne avevo ancora parlato fino a oggi, ho cercato di non farlo o di lasciare il compito alla musica”.
Mengoni è da sempre un portavoce dell’inclusività, portata anche sul palco dell’Eurovision nel 2023, dopo la vittoria sanremese con Due vite: “Non avrei potuto avere con me un’altra bandiera oltre a quella dell’Italia. Così ho nascosto, proprio nel Tricolore, la bandiera arcobaleno dell’inclusività totale. Dietro le quinte le tenevo strette strettissime entrambe, una dentro l’altra, con l’angoscia che mi cadessero o mi beccassero, e venissi squalificato”.
In Italia la legge 169 del 2024 ha modificato la precedente normativa in materia di maternità surrogata, già considerata reato con la Legge 19 febbraio 2004, n. 40 sulle “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita“; con l’emendamento è stato aggiunto un periodo al comma 6 dell’articolo 12, estendendo la punibilità per i cittadini italiano che fanno ricorso alla maternità surrogata all’estero.