Le mamme che passano tempo allo smartphone creano disagi ai neonati: i risultati dello studio

Uno studio italiano ha rilevato che le mamme distratte dai dispositivi digitali possono causare disagi comportamentali ai loro neonati. Per farlo, sono state usate due tecniche molto particolari.

“Scrollare” lo smartphone nei momenti di noia è ormai diventata una consuetudine per tutti noi, anche per le neomamme, che spesso approfittano di momenti di stallo, come quelli in cui allattano, per guardare il telefono e girare fra app e social.

Ma un recente studio condotto dal Dipartimento di scienze del sistema nervoso e del comportamento dell’Università di Pavia in collaborazione con l’Irccs Fondazione Mondino, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Biological Psychology con il titolo Hot stuff: Behavioural and affective thermal responses to digital and non-digital disruptions during early mother-infant interaction, ha rivelato che guardare il telefono potrebbe causare “disagi comportamentali” nei neonati.

Per giungere a queste conclusioni sono stati presi in esame 38 neonati di età compresa tra i 3 e i 5 mesi, e ovviamente le loro madri; il 57,9% del campione era rappresentato da maschi, e tutti i bimbi erano nati a termine e con un peso alla nascita di 2500 grammi, mentre le madri avevano età media di 35 anni, il 52,6% di loro era primipara ed erano tutte ben istruire – l’89,5% con laurea triennale – sposate, per la gran parte, o conviventi. Tutti i partecipanti erano cittadini italiani.

Combinando la microanalisi comportamentale con la termografia a infrarossi, i ricercatori hanno osservato le interazioni mamma-bambino a 3/4 mesi dalla nascita, dove si alternavano momenti di gioco libero a interruzioni in cui le madri erano distratte da dispositivi digitali e non, rilevando come entrambe le forme di distrazione generino comportamenti di disagio nei neonati.

Solo la distrazione digitale è risultato però essere connessa una risposta fisiologica riconducibile all’attivazione del sistema nervoso simpatico, evidenziata da una diminuzione della temperatura cutanea nella zona frontale del volto del bimbo.

Tuttavia, solo la distrazione digitale si associa a una risposta fisiologica riconducibile all’attivazione del sistema nervoso simpatico, indicata da una diminuzione della temperatura cutanea nella zona frontale del volto del bambino.

“Questi risultati suggeriscono che anche brevi interruzioni dell’interazione, come quelle causate dall’uso dello smartphone, possono influenzare la qualità degli scambi affettivi tra genitore e bambino ha spiegato la dottoressa Sarah Nazzari, prima autrice dello studio -Saranno necessarie ulteriori indagini in contesti naturalistici per comprendere come i genitori regolino spontaneamente l’uso dello smartphone nella quotidianità”.

Aggiunge il professor Livio Provenzi, direttore del laboratorio di psicobiologia dello sviluppo dell’Università di Pavia e della Fondazione Mondino “Lo studio è parte di un filone di ricerca che portiamo avanti da anni a Pavia e che approfondisce i temi legati alla psicobiologia della genitorialità nei primi mille giorni, dalla gravidanza ai due anni di vita”.

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