Perché essere un genitore telecronista aiuta i figli a crescere fiduciosi e sicuri di sé

Secondo l'esperta in neuroscienze Chelsey Hauge Zavaleta descrivere le azioni dei propri figli è molto più importante che lodarli semplicemente, per lo sviluppo della loro autostima.

Districarsi nel mondo della genitorialità oggi, con i mille consigli e pareri diversi che vengono dati, è tutt’altro che semplice, e bisogna dire, prima di tutto, che non esistono regole universali né bacchette magiche per crescere figli sicuri di sé ed educati.

Detto ciò, esperti ed esperte consigliano svariate tecniche per sviluppare fiducia e autostima nei bambini, una delle quali è essere un genitore “telecronista”.

Spesso, quando i bambini si comportano bene o compiono un gesto positivo, l’istinto è quello di lodarli con frasi generiche come “Bravo!” o “Ben fatto!”. Ma per un bambino di 4 o 5 anni, che senso ha sentirsi dire “sei stato bravo”? Bravo a fare cosa? Secondo quale criterio?

Proprio per questo motivo la parental coach Chelsey Hauge Zavaleta, esperta in neuroscienze, ha condiviso su Instagram un consiglio alternativo: fare la telecronaca delle azioni dei figli. Un approccio che non solo li incoraggia, ma li aiuta anche a sviluppare concentrazione, motivazione e fiducia in sé stessi.

“Un elogio davvero utile – spiega Zavaleta – è autentico, sentito e focalizzato sul processo, non sul risultato. Invece di dire ‘sei un genio!’, meglio riconoscere l’impegno, per esempio dicendo: ‘Hai messo tanta attenzione in quel disegno'”.

Come allenarsi in questa pratica? Semplicemente descrivendo ad alta voce ciò che il bambino sta facendo, senza esagerare con elogi generici o forzati. È una narrazione essenziale e concreta del momento presente. Un esempio? “Vedo che stai disegnando una casa sul foglio. Chissà come sarà quando l’avrai finita”.

Perché questa strategia funziona?

Secondo l’esperta, questa tecnica è particolarmente efficace tra i 3 e i 7 anni, perché permette ai bambini di sentirsi visti, compresi e valorizzati per l’impegno che mettono in ciò che fanno. “Ti accorgerai di quanto spesso tuo figlio sta facendo bene – sottolinea Zavaleta – e lui percepirà questa tua nuova attenzione”.

Ma c’è un aspetto importante: l’attenzione non deve essere rivolta al talento naturale. Diversi studi dimostrano che lodare l’intelligenza può avere effetti negativi: i bambini rischiano di sviluppare paura di sbagliare, di arrendersi davanti alle difficoltà e di vedere le proprie abilità come qualcosa di immutabile. Al contrario, chi viene elogiato per l’impegno sviluppa più motivazione, resilienza e una mentalità di crescita.

La “telecronaca” va proprio in questa direzione: non celebra il talento in modo astratto, ma riconosce e valorizza ciò che il bambino sta facendo in un dato momento. Un modo concreto per evitare frasi automatiche, che possono sminuire lo sforzo, e offrire invece un vero rinforzo emotivo.

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