La "colpa e vergogna" delle madri che fanno la spesa al discount: la riflessione di Francesca Bubba

L’attivista ha condiviso sui social una riflessione sullo stigma che riguarda le mamme che fanno la spesa al discount, schiacciate da un carovita sempre più elevato e dal giudizio esterno di non essere bravi genitori o attente alla sostenibilità.

Francesca Bubba, attivista per la la maternità, la gravidanza e l’educazione, ha condiviso su Instagram un post nel quale parla del problema del carovita, facendo una riflessione in particolare sulla colpevolizzazione dei genitori che fanno la spesa nei discount, accusati di preparare pasti con ingredienti di scarsa qualità per i propri figli. L’attivista, inoltre, ha scelto di rispondere in questo modo ad alcune critiche che lei stessa, madre dal 2021, riceve regolarmente quando posta storie nelle quali mostra la spesa effettuata al discount.

Scusa, ma visto che ti seguono tante mamme, con queste storie non ti sembra di spingerle a far mangiare male i loro figli? A scegliere il risparmio invece della qualità”, e ancora: “Non proprio una mossa da attivista appoggiare la spesa nei discount, visto che i loro produttori non sono attenti alla sostenibilità e al rispetto ambientale”, si legge negli screen postati da Bubba stessa, come esempio del tipo di messaggi che riceve più spesso quando parla di questo argomento.

Da marzo 2022 a marzo 2023 i prezzi dei prodotti dei supermercati sono aumentati del 12,6% in media”, risponde quindi lei. “Fare la spesa nei discount permette a una famiglia di 4 persone di risparmiare fino a 3.455 euro l’anno rispetto agli 8.550 euro che spende in media”, dice Bubba, citando i dati di Istat e Altroconsumo.

Nel 2023, mentre molt* di noi si avvicinano all’alimentazione più sostenibile possibile, sono raddoppiate le persone che affermano di non avere un’identità alimentare (mangiano quello che è in offerta)”. Poi, Francesca Bubba cita il caso del calo delle vendite di prodotti ortofrutticoli in particolare, sottolineando come molte persone inizino a rinunciare a ciò che non è strettamente necessario all’apporto calorico.

Alla luce di questi dati, è giusto continuare a colpevolizzare chi fa la spesa nei discount?”, si chiede l’attivista. “Risparmiare circa 280 euro al mese a molte famiglie può fare una differenza importantissima”, conclude, sostenendo che sia ora di smettere di colpevolizzare chi  compra al discount il cibo per i propri figli.

Infine, viene riportata la valutazione di Altroconsumo sui prodotti del discount: “Questi tipi di prodotti non solo sono generalmente convenienti, ma sono anche buoni, se non ottimi (…) Negli ultimi anni il 33% dei Miglior Acquisto (qualità almeno buona e prezzo conveniente) erano del discount”. Oltre a questo, l’influencer ha sottolineato anche la necessità di lottare contro il carovita, chiedendo condizioni migliori e prodotti di qualità a prezzi accessibili.

Abbiamo il diritto di vivere come possiamo senza sentirci immers* nella colpa fallimentare di non poter vivere esattamente come vorremmo. Il non poter garantire biscotti di farina biologica ai nostri figli non fa di noi pessimi genitori.

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