
L'appuntamento nel quale si celebra l'amore materno non è solo una ricorrenza durante il quale si regalano i fiori. La sua origine nasce da Anna J...
Come si vive la Festa della mamma quando si è affrontato il lutto per la perdita della propria?
La Festa della mamma, che in Italia si celebra la seconda domenica di maggio, è un momento che può rivelarsi magico e devastante allo stesso tempo, per quelle mamme che hanno perso le loro.
Come si reagisce a un lutto così profondo e grave? Come si vive la Festa della mamma quando, da madre, tu non ha più la tua? L’autrice Darnise C. Martin ne ha scritto su Motherly, in un pezzo profondamente intimo e sincero che ha messo in luce tutta la sofferenza e il dolore che stanno dietro alla scomparsa di una guida così importante.
“Il periodo della Festa della mamma mi accoglie sempre con un senso di angoscia e frammenti di lutto irrisolto – scrive – Alcuni anni vanno meglio di altri.
[…] Mia madre è morta nell’inverno del 1988. Avevo 20 anni e frequentavo l’università. Ero appena rientrata a scuola dopo le vacanze di Natale. Aveva subito da poco un’isterectomia e stava avendo alcune complicazioni, nessuna delle quali sembrava seria. Ma quando ho ricevuto quella telefonata alle cinque del mattino di un giorno di febbraio, ho capito subito che era qualcosa di grave. Il mio patrigno mi chiamò dicendomi di tornare a casa il prima possibile. In preda al panico, tornai a Dallas, in Texas, dove vivevamo da qualche anno. Ma era troppo tardi. Quando atterrai all’aeroporto, lei era già morta.
La settimana successiva mi gettò in uno stato di shock e dolore dal quale non mi sarei mai completamente ripresa.
[…] Per me, ogni stagione legata alla Festa della mamma riporta alla luce diversi gradi di lutto e nostalgia – prosegue Martin – Ogni anno, in quel giorno, mi rendo conto ancora una volta di non avere più una madre, e con questa consapevolezza riaffiorano frammenti di dolore, mescolati a un fiume di ricordi ed emozioni che non so nemmeno se voglio rivivere.
Per noi figlie senza madre, questa potrebbe essere anche la tua esperienza. Alcune di noi non sanno come affrontare la Festa della mamma. Vediamo amici e sconosciuti impegnati nei rituali: comprano regali per le loro madri, prenotano brunch o cene. Sentiamo amici lamentarsi delle relazioni complicate con le loro madri o esprimere gratitudine per il legame stretto e amorevole che condividono, dicendo che non sanno cosa farebbero senza di lei.
L'appuntamento nel quale si celebra l'amore materno non è solo una ricorrenza durante il quale si regalano i fiori. La sua origine nasce da Anna J...
Alcuni ci chiedono: ‘Come fai ad affrontare la Festa della mamma senza tua madre?’. A volte rispondo: ‘Oh, è la Festa della mamma? Me ne ero dimenticata’. A volte è uno di quegli anni in cui ignoro tutti i segnali e le campagne pubblicitarie, tenendomi occupata col lavoro o con progetti personali, e così il giorno passa in secondo piano. Altre volte rispondo: ‘È sempre difficile e surreale non avere una madre, ma lo è ancora di più in questo periodo. Vado avanti’.
Ogni Festa della Mamma porta con sé nuove consapevolezze, ricordi, malinconie e, a volte, una sorprendente serenità.
Da quando mia madre è morta, ho avuto un sogno ricorrente (un vero incubo): la vedevo all’improvviso in un luogo pubblico e correvo verso di lei, chiamandola, chiedendole dove fosse stata. Ma non riuscivo mai a raggiungerla, e non ottenevo mai una risposta. Dopo anni di questo sogno che compariva all’improvviso, finalmente una notte la trovai seduta sul divano di una casa, e potei parlarle. Rispose alle mie domande. Mi disse che non mi aveva mai lasciata, che era sempre stata lì. Quando mi svegliai, capii che avevo superato una soglia nel mio percorso di lutto. Il desiderio intenso che avevo provato era stato in qualche modo appagato. Cominciai a sentire che potevo trovare pace riguardo alla sua morte, e forse persino abbassare le mie difese emotive”.
Martin va avanti, scrivendo: “Il dolore per la perdita della madre è unico. Il cordone ombelicale che ci univa a lei ci ha trasmesso più dei nutrienti: ci ha connesso al suo battito, al suo sangue, al midollo delle sue ossa. Una madre ci dà la vita fin dal concepimento. Anche le madri adottive, affidatarie o le figure materne versano nei figli il proprio essere interiore.
Dopo il funerale di mia madre, mi chiedevo come fosse possibile continuare a vivere fisicamente senza di lei. Ero sopraffatta dal dolore, smarrita. Parte del dolore nel perdere una madre sta nel rendersi conto che non siamo solo senza una madre fisica, ma anche senza la presenza costante e nutriente di una figura materna, in un mondo in cui l’essere accuditi da una madre è la norma. Il mio tentativo di colmare questo vuoto fu raccogliere ‘altre madri’.
Oggi, mi sento confortata dalla presenza di mia madre quando vedo il nostro riflesso simile nello specchio o nei gesti che condividiamo – conclude – In questo modo, il mio dolore è diventato meno acuto, una ferita tenera che segna le inevitabili prove della vita. La mia spiritualità mi permette di sentirmi ancora in contatto con lei, come se fosse un’antenata. E in questo riconnettermi, mi rendo conto che non sono davvero senza madre. Io sono il suo riflesso. Letteralmente, io incarno la sua esistenza e la mantengo viva nel presente.
La porto con me in ogni luogo. Ritrovo le sue parole e le sue inflessioni quando parlo con gli studenti universitari a cui insegno. Avevo sempre immaginato che, se avessi avuto una figlia, avrei trasmesso la presenza materna di mia madre attraverso il mio modo di essere madre. Mia figlia si sarebbe chiamata Catherine, come sua nonna.
Essere madre senza avere una madre è una sfida, perché lei non è lì ad aiutarti nelle cose quotidiane e gioiose della maternità. Io non ho figli, ma credo che sia una preziosa — e a volte dolceamara — opportunità quella di poter trasmettere a un figlio ciò che abbiamo ricevuto da madri, nonne e bisnonne. La Festa della mamma può essere l’occasione per diventare un ponte tra tuo figlio e tua madre”.