Fecondazione assistita: +73% di nascite in Italia negli ultimi 10 anni

Secondo il nuovo Rapporto sulle nascite dell'Ufficio di Statistica del Ministero della Salute, le gravidanze da fecondazione assistita avrebbero subìto un aumento del +73% negli ultimi 10 anni. Ecco come sono cambiate le tendenze sui parti dal 2012 ad oggi.

È stato pubblicato il Rapporto sull’evento nascita dell’Ufficio di Statistica del Ministero della Salute, che analizza le tendenze dall’anno 2012 all’anno 2022 per quanto riguarda le nuove nascite in Italia. Le principali variabili osservate, come riportato dal sito del Ministero, sono il luogo del parto, i dati e le abitudini riguardanti le madri, la gravidanza, il parto, il neonato, e le tecniche di fecondazione assistita.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che arriva il dato più rilevante: al 2022, infatti, abbiamo assistito a un +73% delle nascite con fecondazione assistita rispetto al 2012. In particolare, la percentuale di donne che sono ricorse alla fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET), tecnica che rimane la più utilizzata, è passata dal 37% del 2012 al 48% del 2022. Per quanto riguarda la fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI), invece, la percentuale è aumentata solo lievemente. Nel complesso, i parti con procreazione medicalmente assistita sono quindi aumentati negli ultimi dieci anni, ma sono diminuiti i parti plurimi in gravidanza con PMA, passando dal 21% al 9%.

Oltre a questo, il documento riporta anche altri dati che riguardano le nascite in Italia: l’età media del primo parto è passata da 31,5 anni del 2012 a 32,2 anni del 2022 per le italiane, e da 27,7 a 29,2 per le straniere. Complessivamente, al 2022 il 20% dei parti in Italia era da madri con cittadinanza straniera. La percentuale delle nascite prima del termine (cioè prima delle 37 settimane) è diminuita, passando dal 7% del 2012 al 6% del 2022.

Aumentano poi le visite di controllo: nel 2022, nel 91,9% dei casi sono state effettuate oltre 4 visite ostetriche, nel 76,7% oltre 3 ecografie. Per l’amniocentesi la percentuale delle madri che ne fa ricorso si riduce per tutte le classi di età, con un crollo nella fascia over 40, che passa dal 33% del 2012 al 6% del 2022. Si riducono anche i cesarei, al 36% nel 2012, ora al 31%.

Continua invece il trend della denatalità, per un totale di 393.997 nati nel 2022 contro i 535.428 del 2012. Infine, alcuni dati sugli ospedali: si stima che l’89% dei parti sia avvenuto negli istituti pubblici, il 10,8% nelle case di cura e lo 0,15% altrove.

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