
L’azienda nostrana ha deciso di applicare il congedo parentale equiparato per tutti i suoi dipendenti.
L'Italia offre alle neomamme 150 giorni di congedo di maternità, ma ci sono Paesi, in Italia e nel mondo, decisamente più virtuosi.
I congedi genitoriali sono spesso un tasto dolente, nel quadro generale del tema di accesso ai diritti riproduttivi e di maternità e paternità; se il carico mentale e fisico, dopo la nascita di un figlio, pesa spesso quasi in maniera esclusiva sulle donne è perché alcuni Paesi non garantiscono ancora le stesse opportunità, in termini di congedo, ai padri, che quindi possono usufruire a malapena di poche settimane, se non giorni (10, ad esempio, in Italia).
E se alcune nazioni, come quelle nordiche, sono da considerarsi esempi virtuosi sulla parità di diritti tra padre e madre, con congedi di paternità e maternità equiparati, in altre ancora c’è bisogno di lavorare duramente anche solo sul congedo di maternità.
Ad esempio, negli Stati Uniti, dove la sanità è praticamente solo privata, il congedo di maternità pagato non esiste, meno ancora il congedo di paternità, e i giorni che si prendono per stare con il figlio sono semplicemente considerati come ferie.
L’azienda nostrana ha deciso di applicare il congedo parentale equiparato per tutti i suoi dipendenti.
Nel nostro Paese la maternità obbligatoria è di cinque mesi, da spendere a partire da due mesi prima del parto e tre dopo, oppure dal mese precedente al parto e nei quattro successivi, e infine, secondo le ultime modifiche, anche interamente dopo il parto.
Ma a fronte dei 150 giorni concessi in Italia, ci sono anche Paesi che prevedono un periodo di congedo di maternità molto più lungo; in Europa la nazione che offre il congedo più esteso è la Bulgaria, con ben 410 giorni, ovvero 14 mesi, mentre in Albania, così come in Bosnia-Erzegovina, le neomamme godono di un congedo lungo un anno esatto.
Questa è la classifica dei Paesi in base ai migliori congedi di maternità.