Spronato ad assistere al cesareo della moglie, uomo fa causa all'ospedale per il disagio mentale

L’uomo ha dichiarato che vedere il sangue e gli organi della moglie gli abbia causato un disagio psicologico. Ora, chiede un risarcimento da un milione di dollari.

Un uomo ha cercato di fare causa a un ospedale di Melbourne dopo aver assistito al parto cesareo della moglie. Anil Koppula, questo il suo nome, ha dichiarato che vedere il sangue e gli organi della consorte gli abbia causato un disagio psicologico, e chiede ora alla struttura di risarcirlo per un milione di dollari australiani.

La moglie dell’uomo, di cui non è noto il nome, ha partorito al Royal Women’s Hospital il 20 gennaio 2018. Da allora, in base a quanto sostenuto da Koppula stesso, avrebbe sofferto di una malattia mentale che avrebbe anche portato il suo matrimonio a sgretolarsi.

Nello specifico, l’uomo ha sostenuto che l’ospedale avrebbe violato l’obbligo di assistenza nei suoi confronti “incoraggiandolo” e “permettendogli” di assistere all’intervento.

Così, Koppula ha presentato reclamo, anni dopo il parto, alla Corte Suprema dello stato di Victoria, dove però il giudice James Gordon ha respinto la richiesta. Secondo il magistrato, la legge “Non permette un risarcimento economico per una perdita non economica, a meno che non vi sia un ‘danno significativo’”, riporta Seven News. Gordon ha quindi proceduto a definire la tentata causa un “abuso di procedura”.

Secondo i medici che hanno esminato Koppula, “Il livello di disagio psichiatrico risultante dal danno a cui il reclamante fa riferimento nel suo reclamo, non supera la soglia necessaria”. Da parte sua, l’ospedale ha negato di essere venuto meno all’obbligo di diligenza, e ha fatto richiesta perché il procedimento venisse respinto.

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