
Non si tratta di replicare un’estetica vintage, ma di restituire tempo, libertà e silenzio. Ecco perché (e come) possiamo farlo.
Un’indagine Harris Poll mostra come tablet e smartphone abbiano preso il posto dell’indipendenza e del gioco libero. Ma la mancanza di autonomia rischia di minare la salute emotiva dei più piccoli.

Se sei cresciuta negli anni ’80 o ’90, ricorderai pomeriggi in bicicletta, esplorazioni nei parchi o la libertà di andare da sola fino al negozio sotto casa. Oggi, per molti bambini, tutto questo è diventato raro. Schermi e dispositivi digitali occupano gran parte del loro tempo libero, lasciando poco spazio all’indipendenza.
Un nuovo sondaggio Harris Poll, condotto a marzo 2025 su 522 bambini statunitensi tra gli 8 e i 12 anni, mette a fuoco la relazione tra tecnologia, autonomia e desiderio di gioco reale.

Non si tratta di replicare un’estetica vintage, ma di restituire tempo, libertà e silenzio. Ecco perché (e come) possiamo farlo.
I dati parlano chiaro:
Il 69% dei bambini ammette di restare sveglio oltre l’orario di sonno per usare un device.
Il 31% ha già parlato con chatbot di intelligenza artificiale.
Il 27% ha pubblicato foto o video online (tra cui il 22% degli 8-9enni).
Il 23% ha chattato con sconosciuti e il 9% ha vissuto contatti che lo hanno fatto sentire a disagio.
Secondo gli esperti, il tempo eccessivo davanti agli schermi limita le occasioni per sperimentare problemi reali, prendersi piccoli rischi e interagire dal vivo con i coetanei: competenze fondamentali per costruire resilienza e fiducia in sé stessi.
Il sondaggio mostra anche come i bambini abbiano sempre meno libertà concreta:
Il 62% non è mai andato a piedi o in bici da solo in luoghi vicini (parco, scuola, negozio).
Il 61% non ha mai organizzato un incontro con amici senza aiuto degli adulti.
Il 56% non ha mai parlato con un vicino senza la presenza di un genitore.
Il 71% non ha mai usato un coltello da cucina.
Le differenze si vedono anche in base al contesto: per esempio, il 56% dei bambini che vivono in città non ha mai camminato in un corridoio diverso da quello dei genitori in un supermercato, contro il 37% dei bambini nelle aree rurali.

L'assenza di regole non è sempre un male, specialmente durante il gioco. Parliamo del gioco libero e dei suoi benefici nello sviluppo dei bambini.
Nonostante gli schermi, i bambini esprimono un desiderio chiaro: più tempo libero dal vivo.
Il 72% preferisce attività in presenza senza schermi.
L’87% vorrebbe più tempo con gli amici fuori dalla scuola.
Il 61% chiede di poter giocare con i coetanei senza adulti intorno.
Quando possono scegliere, il 45% opta per attività non strutturate (giochi spontanei, esplorazioni, fantasia), contro il 30% che preferisce attività guidate e il 25% che sceglie videogame e attività online.
La libertà di esplorare e di provare, spiegano gli studiosi, è un fattore chiave nello sviluppo emotivo.
Una ricerca del 2023 pubblicata sul Journal of Pediatrics sottolinea come la riduzione delle attività auto-dirette possa contribuire all’aumento di ansia e depressione tra i giovani.
Il cosiddetto “risky play” (gioco rischioso, come arrampicarsi sugli alberi, usare strumenti o esplorare ambienti nuovi) aiuta i bambini a testare i propri limiti, affrontare fallimenti e sviluppare capacità di problem-solving. Secondo Barry A. Garst, docente di Youth Development Leadership alla Clemson University, queste esperienze forniscono “uno spazio sicuro per sperimentare rischi naturali, riducendo la probabilità di comportamenti pericolosi in adolescenza”.
Restituire un po’ di libertà non significa abbandonare i figli, ma offrire piccole occasioni quotidiane per crescere. Alcuni esempi:
Delegare compiti semplici: come cercare un prodotto al supermercato.
Incoraggiare interazioni sociali: far ordinare ai bambini al ristorante o salutare un vicino.
Introdurre abilità pratiche: dall’uso di utensili in cucina a piccole responsabilità domestiche.
Favorire il gioco libero: lasciare tempo per costruire capanne, inventare giochi o girare in bici.
Ampliare gradualmente i confini: dal giro dell’isolato fino alla passeggiata al parco.
Sono passi piccoli, ma fondamentali per crescere adulti capaci, sicuri e resilienti.