Quando si affronta qualsiasi aspetto biologico della gravidanza non si può prescindere dal parlare dell’utero, uno degli organi più importanti per permettere che ci sia una gravidanza e che essa prosegua e termini correttamente.

Inoltre l’utero svolge funzioni indispensabili durante il ciclo mestruale, motivo per cui parliamo di un organo molto importante nella vita di una donna, dal quale dipendono diverse conseguenze: la fertilità, certo, ma anche disturbi e condizioni che possono influenzare negativamente la qualità della vita. Conosciamolo meglio.

Che cos’è l’utero?

L’utero è, innanzitutto, insieme alla vagina, la cervice, le ovaie e le tube di Falloppio, uno degli elementi che compongono l’apparato genitale femminile. Si trova, come spiega il Manuale MSD, al centro delle pelvi, davanti al retto e dietro la vescica e ha una forma a triangolo rovesciato (come una pera).

Quest’organo, come precisato in questo studio dedicato all’utero, inizia a formarsi a partire da circa otto settimane di gestazione quando, comparendo le prime forme di genitali interni si avvia quel processo di differenziazione sessuale che, nell’embrione femminile in assenza del cromosoma Y e del testosterone, determina la chiusura dei cosiddetti dotti di Müller che danno origine agli organi pelvici femminili.

Come è fatto e le sue funzioni

Funzioni-utero
Fonte: iStock

Dal punto di vista anatomico è suddiviso in quattro segmenti principali: il fondo, il corpo, l’istmo e la cervice.

Partendo dall’alto troviamo il fondo dell’utero, un’area curva in cui si collegano le tube di Falloppio, poi il corpo dell’utero la parte principale che inizia direttamente sotto il livello delle tube, quindi l’istmo, la regione inferiore del collo dell’utero, e la cervice che, estendendosi verso il basso, si apre nella vagina.

L’utero è un organo stabile e mobile e queste due caratteristiche sono determinate dal pavimento pelvico che svolge una funzione di sostegno atta a garantire la stabilità dell’utero e dai legamenti che ne consentono la fisiologica mobilità come apparato di sospensione.L’utero riceve sangue dalle arterie uterine e ovariche ed è innervato dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Un aspetto essenziale per la comprensione di com’è fatto l’utero riguarda i 3 strati che costituiscono le pareti interne dell’organo. Esse sono, come riportato in questa descrizione dell’Università degli Studi di Ferrara, il perimetrio, il miometrio e l’endometrio. Il perimetrio è, come precisato dal Cleveland Clinic, lo strato protettivo più esterno, mentre il mio miometrio è uno strato intermedio altamente muscoloso che si espande durante la gravidanza e si contrae durante il travaglio. L’endometrio, invece, è lo strato interno che viene espulso, in assenza del concepimento, durante ogni ciclo mestruale.

Complessivamente l’utero è lungo circa 8cm, largo 5cm e spesso 4cm per un volume interno tra gli 80 e i 200 ml. Le dimensioni (e la forma) possono cambiano durante il corpo della fase riproduttiva femminile essendo minori nell’età prepuberale, mature durante la fase riproduttiva e ridotte dopo la menopausa.

Le principali funzioni dell’utero sono legate all’aspetto riproduttivo dell’organismo femminile in quanto qui è dove si impianta l’embrione e cresce, per tutta la gravidanza, il feto, ed è l’organo che, contraendosi, consente il travaglio e il parto. Inoltre durante ogni ciclo mestruale il rivestimento interno dell’utero, se l’ovulo rilasciato non viene fecondato, si sfalda (e si rigenera) e viene espulso tramite il canale cervicale causando le mestruazioni.

Il canale cervicale oltre a essere il condotto dal quale fuoriesce il flusso mestruale è anche quello dal quale passano gli spermatozoi durante un rapporto sessuale non protetto. Il passaggio viene favorito dai cambiamenti che interessano il muco cervicale che si verificano poco prima dell’ovulazione proprio per permettere agli spermatozoi di raggiungere le tube di Falloppio e fecondare l’ovulo.

Inoltre è un condotto di per sé stretto che, sotto l’azione degli ormoni, si dilata durante il travaglio per far scendere il bambino. Infine la cervice svolge un’azione di barriera contro diversi batteri (non tutti, in quanto alcuni di quelli che causano le malattie a trasmissione sessuale possono comunque raggiungere l’utero durante un rapporto sessuale non protetto).

L’utero durante il ciclo mestruale

Durante ogni ciclo mestruale il rivestimento interno dell’utero va incontro a diversi cambiamenti. Più si è a ridosso dell’ovulazione più l’endometrio si ispessisce e diventa ricco di sangue. Quest’attività è destinata ad accogliere l’ovulo fecondato dallo spermatozoo e a consentirne l’impianto; nel caso in cui ciò non avvenisse il rivestimento e al sangue, viene espulso.

L’espulsione dei lembi di tessuto e di sangue avviene anche per effetto dell’attività contrattile dell’utero che può causare dolore.

L’utero in gravidanza

All’opposto di ciò che avviene durante il ciclo mestruale, una volta che l’ovulo incontra lo spermatozoo e si verifica la fecondazione si forma la blastocisti che va a impiantarsi nel rivestimento endometriale, dando inizio alla gravidanza. In quel ciclo mestruale, quindi, non si hanno le mestruazioni e l’utero inizia una serie di cambiamenti, soprattutto dimensionali, atti ad adattarsi alla crescita dell’embrione e del feto.

Alla fine della gravidanza l’utero si contrae durante il travaglio per favorire la discesa del bambino e, generalmente, nel giro di sei settimane dopo il parto torna alle dimensioni precedenti l’inizio della gravidanza.

Malattie e problemi legati all’utero

Come tutti gli organi anche l’utero può andare incontro a disturbi, patologie e condizioni che ne influenzano l’attività e che causano sintomi fastidiosi e invalidanti. Tra i principali disturbi ginecologici che possono coinvolgere l’utero troviamo:

  • prolasso;
  • fibromi;
  • polipi;
  • infezioni;
  • malformazioni;
  • aderenze;
  • endometriosi;
  • cancro.

Il prolasso uterino è una possibile conseguenza del parto vaginale che si verifica quando l’utero si distacca dalla sua posizione e scivola all’interno della vagina determinando conseguenze potenzialmente serie.

Il fibroma, invece, è un tumore benigno della muscolatura liscia dell’utero che può causare sanguinamento e aborto spontaneo.

I polipi uterini sono una raccolta di tessuto endometriale all’interno della parete uterina e può essere asintomatico o accompagnato da sanguinamento; quelli piccoli asintomatici possono risolversi spontaneamente altrimenti è necessario il ricorso all’intervento chirurgico. L’utero può inoltre essere colpito da infiammazioni, come l’endometrite, e infezioni, come nel caso della malattia infiammatoria pelvica o delle infezioni batteriche urogenitali che interessano il canale cervicale.

L’utero può inoltre avere delle malformazioni, isolate o associate ad altre anomalie dell’apparato urinario, e le principali sono l’utero setto (presenza di una parete divisoria all’interno della cavità uterina) e l’utero bicorne (nel quale vi è una rientranza nel fondo dell’utero). Sono poi da considerare anche i disturbi del collo dell’utero come le infiammazioni, il cancro e la piaghetta al collo dell’utero.

Molte di queste condizioni sono asintomatiche e le si sospetta esclusivamente per indagare le cause dell’infertilità femminile. In altri casi determinano dolore, sanguinamento irregolare, disturbi del ciclo mestruale, perdite vaginali e minzione dolorosa.

Per la diagnosi dell’utero si esegue un esame pelvico, l’ecografia, l’isteroscopia o la risonanza magnetica. Il trattamento, ovviamente, dipende dal disturbo e può andare da una terapia farmacologica (ormonale o antibiotica) alla correzione chirurgica (metroplastica) fino all’isterectomia con la completa rimozione chirurgica dell’utero.

La posizione dell’utero

L’utero può assumere diverse posizioni; quella considerata fisiologica è antiversa (la cervice è inclinata in avanti) e anteflessa (il corpo dell’utero è flesso in avanti). La posizione dell’utero cambia continuamente nel corso della giornata per effetto del riempimento della vescica, ma in questi casi si tratta di cambiamenti fisiologici che non compromettono le funzioni dell’organo.

Discorso potenzialmente diverso, invece, nei casi di utero retroverso, anteflesso o retroflesso nelle quali l’anomala posizione dell’utero può causare sintomi e fastidi, ma di per sé non compromette le possibilità di concepimento e gravidanza.

Nell’utero retroverso l’utero è inclinato all’indietro, rispetto alla posizione fisiologica, secondo l’angolo che l’asse cervicale forma con l’asse vaginale. Nell’utero retroflesso, invece, l’inclinazione all’indietro è tale sull’angolo che l’asse del corpo uterino forma con l’asse cervicale. L’anteflessione è invece l’inclinazione in avanti e può creare sintomi dolorosi per la pressione che l’utero va a esercitare sull’addome o sulla vescica.

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  • Salute e Benessere