
Perché non voglio che tutto torni esattamente come prima
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Cosa possiamo fare ogni giorno per evitare che il Pianeta (e il futuro dei nostri figli) anneghi letteralmente in un mare di plastica? Non lasciamoci tentare dall'alibi del "tanto io da solo non posso fare molto". Non è vero. Qui alcune idee semplici da mettere in pratica in casa.
Negli ultimi anni il nostro Pianeta ha lanciato spesso il suo grido d’allarme, che ha sfumature sempre diverse e proporzioni via via più preoccupanti. Il consumo smodato di plastica, e il suo abbandono nell’ambiente (e nel mare, in modo particolare), è uno degli aspetti più preoccupanti del nostro stile di vita non sempre sostenibile.
È una sfida sempre più pressante, che di sicuro richiede soluzioni globali e “politiche”, ma che non potrà essere vinta senza il contributo fondamentale di ciascuno di noi.
Ogni misura di attenzione ha un valore inestimabile: ogni bottiglia, sacchetto, cannuccia o involucro che non finisce nell’oceano è una minaccia in meno per le tartarughe o per i cetacei, ogni rifiuto in plastica che non viene sprecato rappresenta una quota preziosa di risorse, di energie e di inquinamento che viene risparmiata. Ogni scarto che non viene abbandonato nell’ambiente corrisponde a una ferita in meno inferta al nostro Pianeta e un gesto di riguardo per la salute di tutti noi e l’avvenire dei nostri figli.
Non occorre modificare drasticamente il proprio stile di vita, né imporsi rinunce insostenibili o perseguire la perfezione assoluta. Bastano un pizzico di consapevolezza in più e semplici accorgimenti quotidiani: ma cosa posso fare, in concreto, perché il futuro dei miei figli non anneghi in un mare di plastica?
Nella maggior parte del territorio italiano, l’acqua di rubinetto è perfettamente potabile, e adatta anche al consumo da parte dei bambini. Smettere di comprare acqua in bottiglia permette di ridurre drasticamente la produzione di rifiuti di plastica.
So che non a tutti piace il sapore dell’acqua “del sindaco”, e che in alcune zone la quantità di calcare può scoraggiare, ma in questi casi è possibile ricorrere a diversi tipi di sistemi filtranti (dalle semplici caraffe agli impianti domestici più complessi) in grado di migliorare la composizione e il gusto dell’acqua. E poi ormai le borracce sono diventate di gran moda!
A casa nostra, una quota non trascurabile della plastica gettata via si deve ai contenitori vuoti dei vari detergenti per la persona (bagnoschiuma, shampoo, ma anche sapone liquido, detergente intimo etc).
Un’alternativa completamente plastic free , tra l’altro sempre più “cool” e popolare, è quella dei detergenti e cosmetici solidi, che permette appunto di sostituire i classici flaconi in plastica con imballaggi minimal in cartoncino.
Il mio consiglio? Procedete per gradi, cominciando magari dal classico sapone per le mani. E, soprattutto per lo shampoo e il balsamo leggete bene recensioni e consigli d’uso prima dell’acquisto, per capire se quel determinato prodotto fa davvero per voi.
Un grande classico, che permette di ridurre tantissimo la mole di sacchetti di plastica che finiscono ogni settimana nella pattumiera. Meglio scegliere, se possibile, delle più igieniche sportine in stoffa (cotone o canapa, magari bio), in modo da poterle lavare agevolmente dopo l’utilizzo.
In alternativa, se dalle vostre parti ce ne sono, vi consiglio di preferire i negozi che servono la merce (pane, frutta o altro) in sacchetti di carta.
Anche se in alcuni casi siamo costretti a utilizzare il monouso – penso in particolare ai guanti o alle mascherine che sono entrati all’improvviso e di prepotenza nella nostra quotidianità, per evitare che il mondo finisca sommerso dalla plastica dovremmo ridurre il più possibile il ricorso ai prodotti usa e getta, oppure preferire le versioni riciclabili o in generale meno inquinanti.
Per quanto riguarda le stoviglie monouso, ad esempio, quando non se ne può fare a meno si può optare per piatti, bicchieri e posate biodegradabili e compostabili. Anche prodotti per la cura del corpo, come dischetti struccanti, bastoncini di cotone, salviettine e assorbenti sono disponibili nella versione “a basso impatto”, plastic free o biodegradabile: il compromesso ideale quando non c’è la possibilità di usare prodotti lavabili o comunque riutilizzabili.
La cosa più importante, per evitare che il mondo che lasceremo ai nostri figli anneghi in un mare di plastica, credo che sia l’esempio concreto che riusciamo a dar loro ogni giorno.
Fare una rigorosa raccolta differenziata, imparare a selezionare i nostri acquisti anche sulla base della quantità di imballaggio e naturalmente evitare in ogni modo di disperdere plastica nell’ambiente sono comportamenti che secondo me possono davvero fare la differenza nell’educazione dei piccoli e nella formazione della loro coscienza ambientale.
Articolo originale pubblicato il 22 maggio 2020
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