Avere un figlio “è un ottimo desiderio, ma non è un diritto“. A lanciare l’ammonimento contro “l’individualismo sfrenato” che porta a “bestialità come l’utero in affitto” è monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei e vescovo di Cassano Jonio.

Quando avere un figlio comincia a diventare un diritto – continua monsignor Galantino – è chiaro che poi si cercano tutte le strade per doversi assicurare questo diritto”, come per esempio l’utero in affitto. “Ed è chiaro che quando si parla di utero in affitto non si fanno i conti con altre realtà che sono poi i sentimenti, che sono poi l’equilibrio, il legame con una persona, il legame tra la mamma e coloro che portano in grembo“.

Il caso dei gemellini contesi è un dramma delle emozioni, oltre che una vicenda giudiziaria complicata e ambigua: “Purtroppo abbiamo bisogno di questi casi limite per doverci rendere conto della stortura che molte volte si innesca in alcuni meccanismi che, prima di essere di natura, diciamo, medica, sono di natura antropologica. Quando noi mettiamo come primo obiettivo della vita il soddisfacimento di desideri anche legittimi di ogni uomo – conclude il segretario della Cei – capovolgiamo un po’ tutto. Perché il desiderio dell’individuo non può essere la molla della storia“.

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