Venerdì 10 gennaio il consiglio dei Ministri ha annunciato di aver approvato un disegno di legge (DDL) per permettere di dare ai figli il cognome della madre o quello di entrambi i genitori già alla registrazione dell’atto di nascita.

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta si è detto favorevole a modificare la legislazione che, attualmente, riserva ai soli padri il diritto di trasmettere ai figli il proprio cognome. La riforma del codice civile potrebbe quindi avvenire in tempi estremamente brevi.

I dettagli del DDL non sono ancora chiari: per il momento sembra che sarà sufficiente “l’accordo di entrambi i genitori”. In un comunicato stampa, il governo ha anche spiegato che “ulteriori profili” della questione saranno discussi nel corso del dibattito parlamentare e da un gruppo di tecnici provenienti da vari ministeri.

Il governo è dunque intervenuto tempestivamente sulla questione del cognome materno, in seguito alla sentenza emanata dalla Corte di Strasburgo appena qualche giorno fa, che ha invitato l’Italia a superare “i retaggi patriarcali sul concetto di famiglia“.

Intanto deputati e senatori si sono messi al lavoro per preparare un disegno di legge bipartisan. Alessandra Mussolini, deputata di Forza Italia, e Stefano Esposito, eletto tra le fila del Partito Democratico, sono in prima in linea. Entrambi hanno raccontato di essersi a lungo scontrati con la burocrazia italiana per dare ai propri figli il doppio cognome che, per legge, può essere assegnato solo in presenza di “un’adeguata motivazione“. “È una questione di civiltà“, hanno spiegato i due politici.

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