Sembra che al mondo vi siano circa 300 milioni di persone che soffrono di asma, cifra destinata a salire, secondo una stima recente, a circa 400 milioni nel 2025.

Un fattore di rischio per questa malattia infiammatoria è certamente rappresentato dal fumo in gravidanza. Pare infatti che il vizio del fumo della madre in dolce attesa, farebbe crescere le probabilità di contrarre questa patologia, sempre più diffusa nel mondo, non soltanto al nascituro, ma anche a tre o forse più generazioni.

A mettere in relazione fumo in gravidanza e asma sono stati i ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute at Harbor – Ucla Medical Center, i quali hanno eseguito un esperimento su alcuni topi da laboratorio; in particolare, i ricercatori hanno preso e suddiviso in due gruppi alcuni esemplari femmina. Al primo gruppo è stata iniettata nicotina sin dall’inizio della gravidanza fino a tre settimane dopo il parto, mentre il secondo gruppo ha ricevuto solo placebo.

Hanno poi testato le successive generazioni, ed i risultati hanno dimostrato che il gruppo di femmine che aveva ricevuto nicotina, ha fatto notare una tendenza asmatica anche tra gli ultimi nascituri, anche se non erano stati messi a contatto diretto con il fumo. Il rischio di contrarre l’asma era aumentato e quindi si estendeva alle successive tre generazioni, mentre il secondo gruppo è apparso in ottima salute, senza alcun tipo di problema.

Dunque, questo studio, pubblicato sull’American Journal of Physiology-Lung Cellular and Molecular Physiology conferma, qualora ve ne fosse stato ancora bisogno, che meno si fuma e meglio è, non solo per il nascituro, ma anche per le future generazioni; quindi per le donne in dolce attesa sarà una grande responsabilità il continuare a fumare, sapendo che andranno ad influire non solo sulla salute del bimbo che portano in grembo, ma anche su quella di nipoti e pronipoti!

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