Negli ultimi cinque anni la mortalità materna è stata rilevata statisticamente, un caso su diecimila, un evento raro ma pur sempre uno spettro per tutte le donne che in gravidanza devono convivere con questo timore. Il parto presenta dei pericoli, ma c’è un modo per garantire il minimo rischio possibile, ed è la donna che deve farlo, prima di ogni altra cosa convincendosi che la realtà non è basata sull’eccezionalità, e di conseguenza tranquillizzandosi.

L’eccezione non è la regola: quasi tutte le mamme escono dalla sala parto, dopo il cesareo come dopo un parto naturale, con un bel bambino tra le braccia. I dati di mortalità perinatale sono ormai bassissimi. Dopo l’auto fiducia, una precauzione da prendere è quella legata alla scelta del ginecologo: deve essere un buon medico, che oltre la competenza, debba avere tempo e attenzione. È lui a portare per mano la donna attraverso i nove mesi, e se accade l’imprevisto deve saper fronteggiare l’emergenza nel miglior modo possibile, con la coscienza che ogni atto è già stato vagliato prima. Le donne si fanno curare bene, sono attente e i medici sono ormai pronti a non tralasciare niente che riguardi la salute della puerpera e del nascituro, fino al momento del parto. L’informazione alle future mamme è alla base di parti tranquilli, poiché ancora oggi ben poche mamme sanno che il travaglio e il parto rappresentano uno dei punti più critici per la gestante e il nascituro. Questi momenti richiedono anche la presenza di equipe altamente specializzate.

=> La scelta del ginecologo in gravidanza

Di queste misure preventive e di altro si è parlato durante un incontro promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dedicato alla salute delle donne in tutti i suoi aspetti: dai problemi della bioetica, alla diagnosi genetica prenatale, dalle nuove tecnologie biofisiche, alla nutrizione della gestante e del nascituro. E sulla gravidanza lancia un richiamo: se è vero che l’Italia può vantare tra i suoi primati quello negativo del basso numero di nascite, il parto continua a richiedere massima attenzione perché rappresenta una delle fasi più importanti nella vita delle donne. Una corretta diagnosi prenatale, è alla base della salute della donna e del nascituro, ma non dobbiamo dimenticare il ruolo fondamentale che continuano ad avere il travaglio e il parto: in questa fase si possono verificare infatti situazioni delicate dalle quali può dipendere la salute e il futuro del bambino. Proprio in occasione del convegno su donna, bambino e gravidanza, è stato anche presentato il primo robot specializzato nella diagnosi prenatale.
Dal prossimo anno i prelievi per verificare la salute di 20 feti saranno effettuati da un braccio meccanico alto circa 1,5 metri. E superata la fase di sperimentazione, il robot sarà utilizzato anche per somministrare farmaci al feto o addirittura per eseguire interventi chirurgici sul feto. Circa il 60% dei casi di decesso è definito “diretto”, cioè dovuto a cause come emorragia, ipertensione, embolia da liquido amniotico. Il restante 40% è invece definito “indiretto”, perché si ricollega a cause quali l’infarto.

Ecco alcuni consigli rivolti alle donne incinte che non vogliono correre rischi durante il parto:

  • farsi seguire dal ginecologo in maniera regolare: quindi tutti i mesi e anche più spesso se necessario;
  • prestare molta attenzione all’aumento di peso durante i nove mesi;
  • stare sotto controllo in caso di ipertensione familiare;
  • sempre sotto controllo in caso di gravidanza plurima;
  • ricordarsi di non sottovalutare la gestazione: è un evento naturale che va affrontato seriamente e consapevolmente.
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