Luigi deriva, tramite vari passaggi, da un antico nome germanico, più precisamente francone, Chlodowich, Hlodwig o Hlodowig, che si sviluppò prima nelle forma Clodovicus, divenuta poi Ludovicus e quindi Looïs e Luis in francese antico, e da lì giunta in italiano come Luigi. Dal nome originario, nel tempo, si sono sviluppati diversi nomi allotropi di Luigi, usati più o meno indipendentemente l’uno dall’altro e ciascuno con le proprie varianti, quali Aligi, Aloisio, Alvise, Clodoveo e Ludovico.

La diversità delle forme è dovuta alle differenze di pronuncia del nome: la forte aspirata iniziale in area franca ha dato origine al nome Clodoveo, mentre in area germanica si è gradualmente persa, dando origine a Ludwig (che in area italica fu importato come Ludovicus, il quale a sua volta reimportato in area francoprovenzale ha generato Louis e quindi Luigi, con tipica evaporazione della “d” intervocalica). L’aspirata iniziale si è conservata nelle parlate italiche romanze, generando una famiglia di varianti in cui l’aspirata era pronunciata come A (Aluisius, Aloisius, Aloisio, Aloigio, Aluigi) con la caratteristica irrilevanza dell’opposizione v/u in latino.

Dal punto di vista etimologico, come gran parte dei nomi germanici Hlodwig è composto da due elementi: hlod (o hluda), generalmente interpretato come “fama”, “gloria”, “famoso”, anche se c’è chi, Förstemann, lo indica come di difficile interpretazione, tanto da definirlo “la croce degli etimologisti”; e vig (o wig), “battaglia” o wigaz (o wiga), “guerriero”, da cui anche Edvige, Heilwig e Wiebe, ragion per cui il significato complessivo può essere interpretato come “famoso guerriero”, “famoso in guerra”, oppure come “combattimento glorioso”.

È uno dei nomi più popolari nel nostro Paese, tanto che una stima del 1982 indicava che 875.000 italiani erano chiamati così; secondo altri studi del 2000, basati sui dati rilevati dagli utenti telefonici, è il sesto nome proprio maschile più diffuso in Italia nel XX secolo.

A contribuire alla diffusione senza dubbio il culto di vari santi, in particolare san Luigi Gonzaga e san Luigi IX di Francia, oltre che la presenza di diversi sovrani così chiamati; curiosamente, però, nel corso del Medioevo il nome era nettamente meno comune fra la plebe rispetto al ceto nobile, e il suo uso calò ulteriormente dopo che Luigi XVI venne ghigliottinato. In Inghilterra fu introdotto dai Normanni, diffondendosi nella forma Lewis (mentre Louis era più popolare negli Stati Uniti).

A oggi in Italia ci sono 1039 neonati chiamati in questo modo (dati ISTAT del 2020). L’onomastico si celebra in vari giorni dell’anno, fra cui il 21 giugno, in onore del già citato san Luigi Gonzaga, protettore degli scolari, degli studenti e della gioventù cattolica.

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