Anonimo

chiede:

Gent.le Dott. Ferrando, ho letto che il calendario delle
vaccinazioni
consigliate includerà a breve anche il vaccino per la varicella. Vorrei
vaccinare mia figlia, che a settembre inizierà la scuola materna senza
avere
mai frequentato l’asilo nido, per evitarle la malattia e per evitare un eventuale contagio del fratellino che nascerà in autunno. Vorrei sapere
se
basta acquistare il vaccino e somministrarlo a casa, se serve una
ricetta,
quanto tempo passa prima che il vaccino garantisca la sua copertura
contro
la malattia ed infine se posso successivamente (e quanto tempo dopo)
vaccinare mia figlia contro l’influenza. Purtroppo non riesco a ricevere alcuna informazione dal mio pediatra che considera tutti i vaccini non
obbligatori come un ‘business’ delle case farmaceutiche. Aspetto i suoi
consigli. Grazie

Cara mamma,
Le invio la risposta condivida da un “Coordinamento ligure per le
vaccinazioni” formato da pediatri di famiglia e ospedalieri, medici
dell’Igiene pubblica e universitaria e infettivologi:
Gent. ma Signora,
il vaccino contro la varicella può essere somministrato ai bambini di
età superiore all’anno con sicurezza e consapevoli della sua efficacia.
Attualmente è disponibile nelle farmacie ma ovviamente ne consigliamo
l’effettuazione da parte di un medico anche per la successiva
certificazione che va registrata presso la sede di Igiene Pubblica ai
fini sia statistici sia in prospettiva di una futura offerta universale.
La copertura inizia ad essere valida dopo mediamente 5-7 giorni dalla
somministrazione di una dose di vaccino mentre per quanto riguarda la
distanza opportuna fra due vaccini contenenti virus vivi attenuati
questa risulta essere di un mese.
Infatti due vaccini di questo tipo o vengono somministrati
contemporaneamente (come si verifica per il vaccino per
morbillo-parotite-rosolia) nella stessa giornata e in due sedi corporee
diverse, oppure dopo un mese, in quanto se la seconda somministrazione
avvenisse dopo uno o più giorni (meno di trenta) dalla prima, la
risposta anticorpale dell’organismo alla seconda vaccinazione sarebbe
inferiore in
quanto “distratta” dalla prima.
Questo, ripetiamo, accade solo per i vaccini contenenti virus vivi
attenuati mentre l’intervallo fra altri tipi di vaccini è indifferente
(batterici-batterici, batterici-virali, virali uccisi-altri ….).
Infine, con tutto il rispetto per le opinioni del Suo Pediatra, il fatto
che
alcuni vaccini rimangano, per legge, obbligatori, non definisce gli
altri
facoltativi e quindi di minor importanza: infatti definirebbe il Suo
Pediatra i vaccini per le forme di meningiti attualmente disponibili, e
raccomandati, meno “importanti” di quelli obbligatori come l’antipolio o
l’antidifterica?
Vede, non dobbiamo né vogliamo fare una graduatoria di vaccini in base
alla
loro importanza né al loro essere obbligatori o meno, bensì in base alla loro raccomandazione che ovviamente segue criteri, condivisi fra le
categorie mediche interessate, di efficacia e di sicurezza.
Infine, vediamo prossima anche in Italia la caduta dell’obbligo vaccinale,
veramente utile in altre situazioni epidemiologiche ma sopratutto in
altre
condizioni sociali: oggi preferiamo informare le famiglie (e
raccomandare i
vaccini) piuttosto che obbligare a farli. Condividendo la Sua scelta Le porgiamo i più distinti saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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