"È un uovo chiaro": perché chi cerca un figlio non vorrebbe mai sentirselo dire

L'uovo chiaro è una forma di aborto spontaneo particolarmente precoce che si verifica nelle primissime settimane della gestazione. Vediamo di cosa si tratta e come affrontare correttamente questa condizione.

Nel primo trimestre di gravidanza, l’uovo chiaro rappresenta una condizione patologica del sacco gestazionale (o “sacco vitellino“) caratterizzata dall’assenza dell’embrione.

Si tratta, di fatto, di una forma specifica di aborto interno precoce che gli esperti definiscono anche “gravidanza anembrionica” poiché l’uovo fecondato si annida nell’utero, ma al suo interno non si sviluppa l’embrione. Secondo le statistiche, gli aborti per “uova chiare” rappresentano un terzo delle cause di interruzione spontanea di una gravidanza.

La diagnosi di questa condizione rappresenta un evento traumatico per molte donne, specie se alla ricerca di una prima gravidanza, anche perché nella maggior parte dei casi le cause dell’uovo chiaro sono di natura genetica o cromosomica che si verificano durante la fecondazione. Proviamo a capire meglio di cosa si tratta e quali sono i possibili approcci clinici al problema.

Uovo chiaro: cos’è?

Durante la fecondazione, l’ovulo si unisce allo spermatozoo dando vita ad una serie di divisioni cellulari che porteranno alla formazione del sacco vitellino in cui si formerà l’embrione. In caso di uovo chiaro, però, lo sviluppo dell’embrione non avviene e si blocca in una fase fin troppo precoce che non consente di raggiungere una maturità apprezzabile. Essendo di dimensioni inferiori al millimetro, neanche l’esame ecografico riesce ad identificarlo.

Pur avvenendo nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale, dunque, dal punto di vista clinico l’uovo chiaro è considerato un aborto spontaneo a tutti gli effetti. E come in tutti gli aborti spontanei, anche in questo caso si verifica l’espulsione dell’ovulo che può essere annunciata da perdite di sangue e dolori pelvici più o meno intensi.

Cause dell’uovo chiaro

Come anticipato, l’uovo chiaro è una condizione patologica determinata da anomalie genetiche o cromosomiche che intervengono nelle primissime fasi della fecondazione. Nella maggior parte dei casi, la fecondazione procede correttamente e si possono avere tutti i sintomi iniziali della gravidanza: interruzione delle mestruazioni, test di gravidanza positivo, nausee, ecc.

Tuttavia, lo sviluppo embrionale non segue il suo naturale decorso e si interrompe ancor prima di compiersi correttamente. A svilupparsi sono  sono gli “involucri” esterni che costituiranno la futura placenta, vale a dire il trofoblasto che avvolge il sacco vitellino.

Sintomi dell’uovo chiaro

Essendo particolarmente precoce, questo aborto può essere del tutto asintomatico. In altri casi, si possono verificare “spotting” e perdite ematiche a livello vaginale dovute all’imminente espulsione dell’ovulo, fitte e crampi addominali associati a dolori pelvici.

Procedendo con esami più accurati, la diagnosi dell’uovo chiaro può essere acclarata solo dall’esame ecografico. L’ecografia, in genere, viene ripetuta a distanza di 7 giorni per ottenere un ulteriore riscontro. Non sempre si verifica una variazione dei valori ematici indicativi della Beta hCG. I livelli ormonali, infatti, possono continuare ad essere positivi per un po’ di tempo anche se l’embrione ha smesso di svilupparsi o non esiste più.

Gravidanza dopo uovo chiaro

La cosa che spaventa maggiormente le donne costrette a confrontarsi con una diagnosi da uovo chiaro è l’incapacità di riuscire a trovare una nuova gravidanza in futuro.

Il trauma di un aborto, per quanto precoce e relativamente indolore da un punto di vista meramente fisico, è pur sempre difficile da superare. Tuttavia, una gravidanza anembrionica può rappresentare solo una sfortunata casualità e non influire assolutamente sulla futura capacità riproduttiva della donna.

Se il decorso e l’evoluzione dell’aborto procedono normalmente, infatti, si può cercare tranquillamente un’altra gravidanza. Naturalmente occorrerà adottare qualche precauzione che il ginecologo stesso o lo specialista suggeriranno. In genere, il consiglio è quello di attendere un po’ di tempo (circa 2-3 cicli mestruali) prima di procedere con un nuovo tentativo di concepimento.

Discorso differente quando l’uovo chiaro diventa una condizione ciclica e ricorrente. Se si manifesta in più di due gravidanze consecutive sarà opportuno procedere con indagini più accurate per meglio chiarire la natura del problema.

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  • Aborto