Anonimo

chiede:

Salve, ho 28 anni e questa è la prima gravidanza. La settimana scorsa, a
11+6 settimane di gestazione, ho effettuato ecografia genetica e Bi-Test
presso un ambulatorio specialistico privato. La misurazione della
translucenza nucale è di 1.2 mm, ma l’analisi degli ormoni beta-hCG e PAPP-A
ha evidenziato un rischio di anomalie cromosomiche di 1 su 309. Tale
ambulatorio specialistico valuta alto questo rischio (sarebbe nella norma
un valore di 1 su 450) e consiglia l’effettuazione di un’indagine
diagnostica. Così ho provato a prendere appuntamento presso il Policlinico
della mia città (che vanta un reparto maternità di tutto rispetto), la
risposta è stata che un Bi-Test di questo tipo non è da considerarsi
positivo, perchè sono valutati a rischio valori superiori a 1 su 250.
Ora non so più cosa pensare. Esistono valori di rischio universalmente
riconosciuti? Un Bi-Test di 1 su 309 è un dato preoccupante o no?
Sentitamente ringrazio per la disponibilità

Personalmente ritengo che sia maggiormente importante uno studio anatomico fetale, e la valutazione della TN associata alla misurazione del flusso nel dotto venoso e alla valutazione delle due ossa nasali, rispetto all’indice di rischio del bitest integrato, esame di tutto rispetto ma che, almeno nella mia casistica, risulta gravato da un discreto numero di falsi positivi.
In conclusione, se ecograficamente (vedere rilievi sopra suggeriti) è tutto regolare, darei relativamente poco peso al bitest.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo