Dan
chiede:
Buongiorno, stiamo prendendo in considerazione di avere un secondo figlio, dopo il primo che ora ha 9 anni.
Mia moglie, 39 anni, sta seguendo una terapia a base di psicofarmaci sostanzialmente invariata negli ultimi due anni. Ogni giorno assume: 20 mg di Olanzapina (zyprexa), 1200 mg di Gabapentin e 20 gocce di Haldol (2 mg/ml) più lo Zolpidem tartrato (stilnox 5 o 10 mg alla sera).
La prima gravidanza era andata bene, ma allora, appena scoperto di essere incinta, alla decima settimana, aveva interrotto la terapia che seguiva, diversa da quella attuale, e aveva proseguito con il solo Haldol.
Vorremmo sapere quali potrebbero essere i rischi e come dovremmo procedere nel momento in cui decidessimo di cercare la nascita di un secondo figlio.
Buongiorno. Tutti i farmaci attivi sul sistema nervoso centrale riportano sul foglio di accompagnamento la controindicazione all’uso in gravidanza poiché, soprattutto quando sono usati in associazioni multiple, possono comportare rischi di anomalie nel feto, sia anatomiche, ma anche funzionali, e quindi evidenziabili talvolta solo a 6-8 anni dalla nascita.
Quindi al nostro medico non possiamo certo chiedere garanzie in tal senso, ma invece una serena valutazione degli svantaggi che la sospensione degli psicofarmaci comporterebbe.
La scelta finale, comunque, è ovvio, rimane agli interessati.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo
Categorie
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere gratuitamente i nostri EBOOK dedicati a concepimento, gravidanza e genitorialità.