Nell’agosto del 2003 ho partorito un bimbo prematuro alla 27a settimana;
dopo i primi durissimi 3 mesi tutto è andato bene e il mio bimbo sta
benissimo.
Ora sento forte il desiderio di un altro bimbo, ma ho paura.
Nessuno mi ha spiegato, e forse una spiegazione certa non c’è, perché
Cristian
è nato prematuro: i medici hanno parlato di un’infezione, il mio ginecologo
guardando i risultati dei tamponi eseguiti in ospedale, dove sono stata
ricoverata una settimana e sottoposta a flebo di miolene per bloccare le
contrazioni e flebo di antibiotico klacid prima che cominciasse il travaglio
inarrestabile che ha portato alla nascita, mi ha detto che ero positiva
solo all’ureaplasma che non può giustificare il parto prematuro.
La gravidanza fino alla 27a settimana non mi aveva dato problemi, solo
avevo
avuto delle piccole perdite alla 5a settimana.
Il non sapere perché è avvenuto mi fa temere che possa succedere di nuovo.
Vorrei sapere se anche lei ritiene che la positività all’ureaplasma non
abbia potuto essere causa del mio parto, quali altre cause possono portare
a un parto prematuro?
Quale è il rischio che una seconda gravidanza possa concludersi con un
altro
parto prematuro?
La ringrazio per la sua cortese risposta
Saluti
Gentile signora Laura, le cause di un parto prematuro sono molteplici, oltre
quelle infettive che possono causare la rottura del sacco amniotico, vi
possono essere quelle malformative del collo uterino che diventa incontinente (insufficienza del segmento uterino inferiore) curabile mediante cerchiaggio.
Vi sono poi altre cause legate a malattie materne, ma direi che le prime
due citate comprendono, grosso modo, il 90% di tutte. Detto questo penso,
che, se si esclude l’insufficienza del segmento uterino inferiore, non vi
dovrebbero essere problemi a condurre a termine una seconda gravidanza.
Auguri.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento