Anonimo

chiede:

Buongiorno,
volevo chiedere un chiarimento in merito a quanto mi è
successo. Il
14/07/2010 ho partorito a 36+3 settimane per via
vaginale il mio primo
bambino. PROM verso le ore 4 del mattino,
travaglio iniziato
spontaneamente verso le 18h00 e parto avvenuto
alle 21h10. Il bambino
aveva doppio giro di funicolo stretto intorno
al collo e si presentava con
rotazione sacrale dell’occipite. Dopo
doppia applicazione di ventosa ed
episiotomia, il bambino è stato
estratto con l’ausilio del forcipe.
Tralascio lo stato psicologico
dell’avvenimento (che non auguro a nessuno)
e arrivo al quesito: dal
giorno successivo al parto (2 episodi di sincope)
ho avvertito un
intenso dolore alla gamba dx che non mi permetteva di
stare sdraiata
supina né di camminare in posizione eretta, potrei
indicativamente
descriverlo come una fortissima lombosciatalgia (poteva
essere tale
vista la posizione litotomica forzata per la sutura durata più
di 1
ora?). Il valore dell’emoglobina è iniziato a scendere da 2 gg dopo
il parto (era 9) fino ad arrivare a 6,3 nonostante terapia marziale.
Ho
iniziato ad avere un colore giallognolo e a gonfiare come un
palloncino
(non riuscivo più a calzare le pantofole). In settima
giornata avverto forti brividi, febbre a 41 °C con sussulti sul
letto. A seguito di
emocoltura ed urinocoltura mi viene
diagnosticata sepsi da E.Coli. Ora mi domando: come è possibile
contrarre la sepsi nel 2011? Possibile che i
medici e le ostetriche
dell’intero reparto (e non di un ospedale di
provincia, bensì di un
rinomato policlinico di Torino) non si siano posti
il problema che
qualcosa non andava? Alle mie ripetute osservazioni
sembravano
essere scocciati, avvertivo come l’impressione che
sottovalutassero
il caso (come effettivamente hanno fatto) relegando il
mio stato
d’animo a una depressione post-parto. Almeno quella invece l’ho
evitata…
Si sente spesso dire che il forcipe non si usa più e
invece…

Gentile signora, purtroppo la medicina non è una scienza esatta e
soprattutto nel campo ostetrico spesso ci si imbatte in situazioni
simili a quella da lei incontrata. Non posso tuttavia valutare il
comportamento dei colleghi interessati, ma penso che lei sia uscita
bene alla fine da questa incresciosa situazione, ed è questo quello che
conta. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo