Anonimo

chiede:

Gentile dottoressa, ho bisogno di parlare di un mio problema che mi fa stare molto male, sono alla 32esima setti di gravidanza, all’inizio ho avuto seri problemi per via dei miei suoceri che mi hanno messo in mezzo ad una situazione difficile (tramite avvocati) per vedere il proprio nipote, premetto che da tre anni che era nato non hai mai chiesto neanche come stava, comunque dopo varie guerre abbiamo accettato che, solo dopo il parto potessero vedere il nipote a casa nostra due volte al mese, questo ci fa stare molto male perchè sia io che mio marito sappiamo che persone sono e abbiamo anche timore di loro e dei loro soldi, da allora mi sono attaccata al cibo, visto che per la gravidanza ho smesso di fumare, e ho passato due mesi a mangiare molto, anche perchè soffro di fame nervosa e sono abbastanza robusta. Il mio problema è che da circa un mese non riesco ad avere più il senso della fame, piango di continuo e sto male in mezzo alla gente, non riesco ad immaginare il giorno del parto che subito mi viene alla testa quelle persone che ci hanno tolto tutto sia economicamente che psicologicamente, che vengono nelle mia casa, si siedono nel mio divano, prendano in braccio i miei figli, anche da mio marito mi sto allontanando, ho paura, e premetto che non ho una mamma. Cosa devo fare per uscirne fuori? La prego mi aiuti

Cara signora, mi arriva tutta l’angoscia e la disperazione con cui sta vivendo questo periodo della sua vita, e mi chiedo come debba essere doloroso trascorrere i mesi dell’attesa di un figlio con uno stato d’animo così. Non ho molte parole da dirle, perché credo che il suo dolore e la sua situazione abbiano bisogno di ben più spazio di qualche riga su una rubrica di posta. Non aspetti ancora, si rivolga subito ad uno psicoterapeuta che la aiuti a districare i nodi dolorosissimi di questa assurda situazione e che la sostenga nelle settimane di gravidanza che ancora la separano dalla nascita di questo nuovo figlio. Lei ha il diritto, ed il dovere, di accogliere questo bambino con tutta la serenità possibile. Può rivolgersi ad un professionista privato, oppure ad un consultorio o all’ospedale dove partorirà se lì è previsto un servizio di sostegno psicologico in gravidanza. Si lasci aiutare, lo stress a cui è sottoposta rischia di mettere in crisi il suo rapporto di coppia e di avere ripercussioni anche sul suo stato emotivo nel post partum, oltre che farle vivere questi ultimi due mesi di gravidanza come un inferno.
Mi faccia sapere. Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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