Anonimo
chiede:
Buongiorno. Mi hanno diagnosticato una malattia autoimmune anche se, come capita spesso, al momento senza un nome. Avevo uno stato infiammatorio a livello polmonare. Mi hanno tolto il nodulo per esaminarlo ma il referto ha confermato questa infiammazione aspecifica. Infiammazione che si è ridotta grazie ad aziatioprina e cortisone. Ho dovuto interrompere diversi mesi fa l’immunosopressore perché mi faceva sballare i valori del fegato e sono andata avanti con SOLUMEDROL (lo prendo da marzo e sono passata da 50mg a 4. Ormai sono già 3 mesi che prendo solo 4mg al giorno).
Sto bene, le mie analisi sono giuste, non ho nessun valore alterato, nemmeno i globuli bianchi che nel periodo dove mi avevano ricoverata erano un po’ alterati. Ogni tre mesi faccio un controllo e presto parlerò con il reumatologo per capire cosa dovrò fare nel caso volessi un figlio. Ma secondo lei, nel frattempo, prendendo il cortisone a basso dosaggio, è rischioso iniziare a provarci?
Il cortisone e i suoi analoghi si sono dimostrati sicuri anche in gravidanza, che può quindi essere intrapresa anche da donne che, per vari motivi, sono in trattamento cronico con questi farmaci. Peraltro, e questo è un concetto generale, non solo per i cortisonico, se una terapia si prevede che verrà sospesa a breve termine è certamente meglio attendere la fine della cura prima di ricercare un bimbo. Nel suo caso rimane comunque in sospeso la diagnosi, e quindi prudenza consiglierebbe di terminare il percorso diagnostico prima di qualunque altra considerazione.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo
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