Infertilità: come dovrei procedere negli esami?

Buongiorno Dottoressa; io e mio marito stiamo cercando un bambino da ormai 2 anni e mezzo. Se nei primi 6 mesi abbiamo lasciato che madre natura ci pensasse lei, ovvero senza cercare i giorni precisi di maggior fertilità, a partire dai 6 mesi abbiamo iniziato a mirare i rapporti nei giorni più fertili, calcolandoli tramite TB, muco e stick ovulatori. Dopo 6 mesi mio marito ha fatto lo spermiogramma che è risultato buono. A quel punto ho iniziato io a sottopormi agli esami: dalle varie visite ginecologiche fatte a distanza di 2-3 mesi, mi è stata riscontrata una cisti ovarica di 2 cm sierosa, non corpuscolata, non vascolarizzata, tuttora presente che non è aumentata né diminuita i dimensione (Ca 125 negativo). Dal punto di vista ormonale va tutto bene, ciclo regolare di 28-29 giorni abbondante e doloroso. Mi sono sottoposta di recente ad un dosaggio di progesterone al 14 e 21 giorno, i cui risultati sono 1,64 e 8, 29 (valori riferimento: fase follicolare 0.33 – 1.20 fase luteinica 0.75 – 17.80). Devo fare il secondo dosaggio questo mese. Settimana scorsa ho fatto isterosalpingografia: il radiologo non è riuscito a superare l’istmo del collo dell’utero perché stenotico, ma è riuscito comunque ad iniettare il liquido e le tube risultano pervie, utero normotrofico. Il radiologo mi ha consigliato una isteroscopia per dilatare la stenosi dell’istmo. La mia ginecologa pensa sia superflua, perché se è passato liquido e passa il flusso mestruale, non dovrebbero esserci problemi nel passaggio degli spermatozoi. Cosa ne pensa? Secondo lei come dovrei procedere negli esami? Grazie mille. Cordiali saluti.