Anonimo

chiede:

Salve, da due mesi ho subito un aborto terapeutico alla 22 settimana per malformazione al feto. Mi è stato provocato un parto mediante prostaglandine per via vaginale per un totale di 5. L’espulsione è avvenuta senza necessità di raschiamento. Essendo nuovamente incinta volevo chiederle che rischi corro, perché facendo ricerche su internet è emerso che l’aborto indotto nel secondo trimestre aumenta notevolmente la possibilità di incontinenza cervicale o parto pretermine in gravidanze successive. La mia domanda è la seguente: rischio ciò anche se non mi è stato effettuato il raschiamento? Ma sono state utilizzate solo prostaglandine? Sono molto in ansia… La prego di rispondermi al più presto e la ringrazio infinitamente.

Gentile signora,
non è così alta la percentuale di rischio dopo un aborto terapeutico al 5° mese… diciamo che il problema non sono le prostaglandine o il raschiamento (che comunque lei non ha fatto), ma il fatto che ha affrontato un parto (seppur meno traumatico da un punto di vista fisico rispetto ad un parto a termine) e che quindi il suo collo dell’utero è leggermente più aperto.
Ma tranquilla, sono molte le coppie che cercano ed ottengono una gravidanza subito dopo un aborto terapeutico, e la stragrande maggior parte di loro non incorre in problemi di incontinenza cervicale o minaccia di parto pretermine.
Certo, i controlli saranno un pochino più serrati vista la storia precedente, ma il rischio non è assolutamente preoccupante, tranquilla.
Se la cosa può farla stare più serena, senta anche il suo ginecologo… sono sicura che la tranquillizzerà ulteriormente.
Le faccio un grande in bocca al lupo di cuore, affinché questa volta la gravidanza abbia il lieto fine che merita.
A presto e buona giornata.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ostetrica