Anonimo

chiede:

Buongiorno, non so se ho chiesto al medico giusto, ho 38 anni ed una bimba di 2 anni, è molto vivace, e viene viziata dal papà di continuo… è dal primo gennaio che alterno giorni di lavoro, sono infermiera, a giorni chiusa in casa perché ha la febbre.. nel mese di gennaio avrò lavorato dieci giorni.. forse è questo il motivo che mi porta a non avere più molta pazienza con mia figlia.. tutto il giorno in casa chiusa con lei senza uscire perché fuori piove. Mia figlia se non urlo non mi ascolta e a volte neanche se urlo mi ascolta.. vuole fare delle cose che sono pericolose per la sua età.. insomma oggi le ho tirato due schiaffi sul sedere.. ha pianto molto, ma comunque è riuscita a fare quello che voleva, ha testa dura, mi sento in colpa, ho pianto quando lei si è addormentata.. e tuttora non riesco a perdonarmi.. non volevo farlo ,ma è come se fosse scattata una molla nel mio cervello.. sono preoccupata perché magari si potrà ripetere.. da premettere che ho avuto una depressione post-partum non forte.. sono riuscita da sola ad uscirne, senza dire niente a nessuno.. non sono andata dalla psicologa per farmelo dire.. ma avevo tutti i sintomi.. Sono preoccupata, ho paura di diventare violenta nei confronti di mia figlia.. cosa devo fare?

Cara mamma, questo ultimo periodo deve essere davvero pesante per lei, confrontarsi ogni giorno con una bambina piccola, avendo poche possibilità di svago, alla lunga può essere frustrante per chi, come lei, è abituato a lavorare. Da quanto racconta dopo il parto ha vissuto probabilmente una depressione post parto, “sono riuscita da sola ad uscirne, senza dire niente a nessuno.. non sono andata dalla psicologa per farmelo dire”; sulla modalità con cui l’ha gestita non mi sento di essere d’accordo con lei, è indispensabile infatti quando si colgono dei segnali di depressione, a maggior ragione in seguito ad una gravidanza, non essere soli, e dirlo subito alle persone che abbiamo accanto, per chiedere supporto e aiuto. Non ci sono medaglie da attaccare al petto per chi fa tutto da solo e in silenzio, ma solo uno sforzo enorme e anche rischioso poichè se alcuni sintomi persistono possono ripresentarsi in momenti successivi mettendoci nelle condizioni di non essere sereni e di avere comportamenti che non ci piacciono ma ci vengono automatici.
È meglio prevenire situazioni che potrebbero degenerare “Sono preoccupata, ho paura di diventare violenta nei confronti di mia figlia”, visto che anche ora coglie atteggiamenti e segnali che non la fanno stare tranquilla, ne parli con suo marito, chieda aiuto ai suoi cari, faccia presente la sua situazione e il suo stato d’animo; se questo non dovesse essere sufficiente non escluda la possibilità di un aiuto psicologico.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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