Anonimo

chiede:

Buongiorno dottoressa,
ho 30 anni e sono alla mia settima settimana di gravidanza, faccio la
commessa per una grande catena e per questo mi ritrovo a stare in piedi
molte ore, arrivo alla sera con tanto mal di schiena, in più svolgo una
vita stressante da quando soprattutto oltre che al lavoro come la maggior
parte delle donne ci tocca tutto il resto casa, spesa… tanto è vero che
la mia vitiligine si allarga a vista d’occhio. La mia domanda è questa
sapere se ho diritto alla maternità anticipata oppure no, il mio
ginecologo è stato molto superficiale non che io ci volessi andare per
forza ma almeno gli chiedevo di ascoltarmi magari dandomi consigli su come
vivere al meglio questo momento molto bello per me… invece niente con la
sua fretta la sua risposta è stata come se io non avessi voglia di
lavorare. Ci sono rimasta molto male, mai nessuno mi aveva detto così, ho
cominciato a lavorare a 15 anni, mantenendomi da sola e aiutando la mia
famiglia, volevo solo una semplice risposta, se ne ho diritto oppure no,
poiché avevo letto che lo stare in piedi per molte ore comporta una
gravidanza a rischio ma pure nel mio caso?
La ringrazio infinitamente

La maternità anticipata viene decisa dal medico ginecologo pubblico (asl,
consultorio, ospedale pubblico) il quale, dopo attenta visita, valuta se le
condizioni di salute della gestante siano incompatibili con l’attività
lavorativa (es. minacce d’aborto, attività contrattile, ecc.) oppure dal medico
del lavoro qualora le condizioni di lavoro siano pregiudizievoli per la
gravidanza e la lavoratrice non possa essere adibita a mansioni differenti (es.
lavori insalubri, pericolosi, ecc.)
Il giudizio è, pertanto, solo ed esclusivamente del medico e voglio pensare
che il Suo ginecologo abbia agito in maniera tale da tutelare la Sua salute.
Tuttavia, se Lei ritiene che la diagnosi del Suo medico ginecologo non sia
corretta, ha tutti i diritti di richiedere un altro consulto o di rivolgersi al
medico del lavoro per un secondo parere.
Le rammento, tuttavia, che una volta ottenuta la diagnosi di maternità
anticipata, la stessa va presentata alla Direzione Provinciale del Lavoro la
quale rilascerà provvedimento di interdizione al lavoro.
Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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