Anonimo
chiede:
Buongiorno,
nonostante il mio capo mi avesse garantito un aumento e un passaggio di livello al 1 gennaio 2019 (in virtù dell’approvazione già avvenuta da HR, attraverso una modulistica condivisa con me) e fosse stato tutto annunciato in una riunione di team a me e a tutti i colleghi, dopo il 20 gennaio, data in cui sono entrata in maternità obbligatoria, hanno deciso di bloccare incremento e passaggio di livello.
Vorrei sapere, cortesemente, quali sono le leggi che mi tutelano in questo caso di discriminazione.
Grazie mille
Marina
Cara Marina,
già nella Costituzione si rinviene la base normativa a tutela della parità di trattamento tra uomo e donna e, specificamente, nell’art. 37 in connessione con l’art. 3.
Al di là di queste generiche disposizioni, è il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (d.lgs. n. 198/2006) ad affermare espressamente, all’art. 25, comma 2-bis, che “costituisce discriminazione […] ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell’esercizio dei relativi diritti”.
Ad ogni modo, per tutelare i propri diritti dovrebbe instaurare un contenzioso dinanzi al Giudice del Lavoro, nel quale sarà chiamata a provare che, in virtù dello stato di gravidanza, Le è stata negata la c.d. chance di incrementare il proprio livello di inquadramento e, di conseguenza, la propria retribuzione.
Cordialmente
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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