Anonimo

chiede:

Gentili dottori, sono mamma di un bimbo di 26 mesi che adoro. Ora sono alla 19 + 3 settimane di gestazione del mio/a secondo/a bimbo/a. Il problema è questo… dovrei essere al settimo cielo perchè da un’eco di controllo risulta che è tutto a posto, invece siccome durante questa eco mi hanno detto che probabilmente è un altro maschietto (ma c’era il cordone che creava confusione) sono come caduta in depressione perchè io volevo tanto una femminuccia. Questa per me è un’esigenza molto forte che mi nasce dal profondo e me ne vergogno terribilmente, mi sento in colpa nei confronti della creatura che porto in grembo se dovesse essere un maschio perchè non lo amo come dovrei. Ma perchè mi sento così? E perchè è così importante per me il sesso del bambino? Ovviamente è importantissimo che sia sano e questo lo capisco.
Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete dedicarmi e vi porgo cordiali saluti.

Carissima Gabry, lei non è la prima né l’ultima persona che, quando viene a sapere qual è il sesso del suo bambino, prova delusione. Nel nostro immaginario ci creiamo delle fantasie, delle aspettative relativamente al nostro possibile figlio, fantasie ed aspettative che nascono molto prima della gravidanza stessa. Il fatto che abbia già un maschio, poi, rende ancor più comprensibile il fatto che sperasse di vivere questa seconda esperienza di maternità con una figlia femmina. La preferenza tra maschio o femmina in ognuno di noi richiama temi fondamentali della nostra storia personale. Il rapporto con la propria femminilità, la qualità della relazione con la propria madre, la nostra infanzia, ed anche semplicemente le esperienze con altri bambini, magari nipotini o cuginetti, sono tutti elementi che partecipano a creare il cosiddetto bambino immaginario nella mente di una donna che aspetta un bambino. Non si vergogni della sua delusione, è un sentimento molto umano e molto naturale; in fondo avere una figlia femmina è per lei evidentemente un desiderio molto importante, che magari ha cullato nella sua mente fin da quando era una ragazzina, ed ogni desiderio che non si avvera comporta un senso di frustrazione e di profondo dispiacere. Lei sta vivendo un piccolo lutto, la sua bambina tanto immaginata e desiderata non nascerà tra qualche mese come lei sperava con tutta sé stessa, e i sentimenti che lei prova fanno parte proprio di questo lutto del suo immaginario. Accanto alla gioia per un bambino che sta arrivando, e che è sano, permetta che conviva dentro di lei questo dolore, non lo soffochi, gli dia diritto di cittadinanza, questo non toglie nulla al bambino reale che nascerà tra qualche mese.
Se sente che questa sofferenza è di ostacolo al suo rapporto con il bambino che sta crescendo dentro di lei, mi sento di rassicurarla, dicendole che quando suo figlio nascerà si ritroverà ad amarlo profondamente, come ha amato ed ama il suo primo bambino. La relazione con un figlio non nasce automaticamente quando si scopre di aspettare un bambino, ma è un legame che si nutre della condivisione e dello stare insieme, ha bisogno quindi di tempo per formarsi e crescere. Se invece, quando arriverà suo figlio, si renderà conto che la sua sofferenza è ancora tanto forte da ostacolare il rapporto con il suo bambino, le consiglio caldamente di richiedere l’aiuto di uno psicologo, per non entrare in un dolorosissimo circolo vizioso fatto di sensi di colpa, vergogna, frustrazione.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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