Anonimo

chiede:

Gentili medici, sono una donna di 37 anni, da circa due anni ho iniziato ad avvertire dolori sempre maggiori che si sono diffusi alle articolazioni di mani e piedi. Indagando sulle cause i reumatologi mi hanno fatto fare esami per la clamidia, risultata positiva mi sono rivolta a diversi specialisti ma nonostante abbia fatto 5 cicli con antibiotico unidrox ad oggi le analisi riscontrano la presenza del microbo. Sono sinceramente disorientata, spaventata, sfiduciata. Vorrei mettere in cantiere l’idea di un figlio, sono da un anno fidanzata e mi astengo dall’avere rapporti col mio compagno per timore di infettarlo, mai avuti nemmeno col preservativo. Ora la paura è che anche con baci l’infezione si possa trasmettere e vorrei sincerarmi quali esami si debbano far fare al mio compagno, quali debba fare io e soprattutto quale cura sia adatta per debellare questa presenza sgradita, questo parassita.
Ho una “piaghetta” la quale mi dicono si sia formata proprio a causa del microbo, può essere passato nel sangue e aver causato l’artrite?
Sinceramente ringrazio e spero possiate rispondermi e aiutarmi.

Gentile Giuliana,
un collegamento tra la clamidia e alcune forme di artrite è riconosciuta, tant’è che le hanno prescritto le relative indagini. È utile che anche il suo compagno faccia uno o più cicli di terapia. Non si avvilisca e soprattutto non si faccia prendere da paure esagerate. Abbia una normale vita di coppia. Per la cosiddetta “piaghetta” faccia un pap test (se non l’ha già fatto) e una colposcopia. Se questi esami sono negativi, probabilmente non è neanche una “piaghetta”, per chi ancora si ostina a chiamarla così. Direi che l’artrite è invece prioritaria rispetto al tutto il resto e quindi le conviene uno stretto contatto con il reumatologo. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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