Anonimo

chiede:

Sono la mamma di Francesco, un bimbo di 3 anni e 3 mesi che sembrava aver preso molto bene l’arrivo del fratellino. Dopo circa 10 giorni dalla nascita ha cominciato, tuttavia, a balbettare in modo piuttosto evidente nonostante prima parlasse in modo molto chiaro e spigliato. adesso sono passati venti giorni dalla manifestazione del suo disagio e il problema non accenna a diminuire, anzi quando mi vede allattare al seno il fratellino manifesta rabbia nei miei confronti gridandomi che sono brutta, monella e che non mi vuole più. IO cerco di passare più tempo possibile da sola con lui e naturalmente cerchiamo di ignorare la sua balbuzie ma io e mio marito siamo molto preoccupati ed io in modo particolare non faccio altro che piangere al pensiero che mio figlio stia soffrendo e che non posso aiutarlo. A suo avviso è il caso di rivolgersi ad un logopedista tenuto conto che in questi giorni tante amiche e conoscenti mi hanno esposto casi simili ancora non risolti a distanza di diversi anni?

Cara mamma,
Fenomeni di balbuzie sono molto frequenti nei bambini dell’età di suo figlio. La nascita del fratellino può essere stata la causa scatenante ed è frequente che i bambini “la prendano bene subito” ma che manifestino atteggiamenti negativi soprattutto nei confronti della mamma.
Avete fatto bene a cercare di ignorare il balbettamento, ma non aspettatevi risultati nel breve periodo. Parlatene con il Vs. pediatra e cerchi di non piangere: suo figlio, se soffre, soffre per una situazione normale e, nella vita, certi conflitti è bene averli e non vivere nella “bambagia” e poi avere le frustrazioni in età adolescenziale o adulta. Non Le dico di riderci sopra, questo no, ma di non piangerci sopra. Parlatene, senza il diretto interessato, con il Vs. pediatra, ma non aspettatevi risultati in poche settimane, ci vuole molto di più. Il pediatra curante è l’unico in grado di darVi un consiglio personalizzato in quanto conosce il bambino e la famiglia.
Un Caro Saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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